Amareggiato, deluso ma non per questo meno combattivo del solito. E’ il dirigente scolastico dei licei coriglianesi, Pietro Maradei, che non intende minimamente sotterrare “l’ascia di guerra” riguardo la triste, per certi versi, vicenda della sospensione del servizio di trasporto degli alunni disabili delle scuole secondarie di secondo grado del comune di Corigliano, servizio interrotto dallo scorso 7 gennaio.
“Dopo tutte le iniziative promosse da questa istituzione scolastica – afferma Maradei – per porre all’attenzione del mondo istituzionale e politico il problema dell’interruzione del servizio di trasporto degli alunni disabili della scuola secondaria di secondo grado, che, peraltro, hanno fatto registrare anche una notevolissima esposizione mediatica, allo stato attuale ancora niente si è mosso! Questo – sottolinea con amarezza il dirigente – è un fatto molto grave per una società civile e democratica che proprio delle tematiche sociali e degli interessi dei settori più deboli della popolazione dovrebbe farsi carico. Al riguardo – afferma ancora Maradei – non posso che rilevare e stigmatizzare il fatto che il comune di Corigliano ha dimostrato di essere totalmente insensibile alle problematiche sociali e del tutto inefficiente nella soluzione dei problemi emergenti”. Nel frattempo il dirigente dei licei cittadini ha inviato tre lettere per cercare di sensibilizzare alcune autorità sovra territoriali nei confronti della problematica: si tratta dell’assessore regionale, Federica Roccisano, e i vescovi di Rossano-Cariati, Satriano e di Cassano Jonio, Savino. Nella lettera inviata all’assessore Roccisano, Maradei tra l’altro scrive: “L’interruzione del servizio impedisce, di fatto, agli alunni di poter fruire di un proprio diritto inalienabile, sancito dalla Costituzione e dall’intera legislazione in materia e causa, ovviamente, gravi disagi agli alunni interessati e alla rispettive famiglie”. Poi Maradei informa l’assessore che la scuola ha promosso una diffida nei confronti del comune e di tutto ciò è stato informato anche il prefetto di Cosenza. “Purtroppo, però, – si legge nel testo della lettera – allo stato attuale niente si è assolutamente mosso! Gli alunni disabili continuano a rimanere a casa! Nel ribadire che sulla base della legislazione vigente in materia, peraltro più volte citata nei nostri documenti, e anche sulla base della circolare della Regione Calabria del 20 gennaio, prot. n.0015537 del 21.1.2016, l’unico responsabile di questo stato di cose è stato individuato nel comune di Corigliano Calabro, che in maniera inopportuna e strumentale scarica tutte le responsabilità sul vostro assessorato, con la presente la preghiamo di assumere posizione sull’intera tematica e di dirimere, nell’esclusivo interesse degli alunni interessati e delle loro famiglie, la questione tra i due organi istituzionali”. Per quanto riguarda, invece, i due vescovi, Satriano e Savino, Maradei scrive a loro perché “pienamente consapevoli del fatto che rappresentate le più alte autorità morali del territorio della Sibaritide”. Ai due vescovi il dirigente scolastico descrive tutta la problematica, rendendoli edotti delle iniziative pubbliche messe in atto dalla scuola, proprio per cercare di sensibilizzare chi di competenza ad intervenire con atti concreti affinché il servizio potesse riprendere al più presto, ma invano, tutti gli appelli in proposito sono caduti nel vuoto. “Purtroppo, però, – scrive Maradei ai vescovi Satriano e Savino – allo stato attuale niente si è assolutamente mosso! Gli alunni disabili continuano a rimanere a casa! Perciò, al solo fine di fare gli interessi di questa parte debole della nostra popolazione, intendiamo investire anche loro della problematica”. Riuscirà il dirigente Maradei con questa nuova iniziativa a smuovere qualcosa ? Noi ci auguriamo proprio di si, tenuto conto che, purtroppo, i disagi per gli alunni disabili vanno aumentando di giorno in giorno. La speranza è che soprattutto l’assessore regionale Roccisano prenda a cuore la situazione è si renda parte diligente per poter porre in essere tutte quelle attività amministrative necessarie a far riprendere a breve il servizio. Ricordiamo che dal primo gennaio scorso la gestione di questo servizio è passato dalla provincia alla regione, ed è stato proprio questo passaggio di competenze che di fatto ha bloccato il servizio. Il comune, come si ricorderà, ha ribadito più volte che non è nelle condizioni economiche di poter garantire il servizio, anche solo anticipando i soldi necessari, in quanto le casse dell’ente sono deficitarie.