L’alluvione del 12 agosto che ha colpito Corigliano e Rossano, provocando innumerevoli danni e mettendo in ginocchio un intero territorio, ha fatto si che il Consiglio dei Ministri in data 27 agosto dichiarasse lo stato di calamità naturale. Nello stesso periodo vennero stanziate, con un provvedimento assolutamente insufficiente, che non ha dato adeguato seguito alle passerelle fatte all’epoca dei fatti dal ministro Galletti, risorse pari a circa 3.900.000 euro per entrambe le città.
Per rendere l’idea dell’inadeguatezza della somma stanziata dal governo, basti pensare che il solo comune di Corigliano ha subito danni in prima battuta stimati in circa otto milioni e mezzo di euro. Al momento, peraltro, si tratta di uno stanziamento rimasto solo sulla carta, perché i due comuni non hanno ancora materialmente ricevuto neanche un centesimo.
E’ notizia fresca quella della proroga dello stato di emergenza. Nel frattempo, però, che fine hanno fatto tutti i buoni propositi e i proclami fatti subito dopo l’evento alluvionale? Dopo il 12 agosto non è stata presa nessuna misura precauzionale contro il dissesto idrogeologico, e abbiamo solo sentito futili promesse. Cosa hanno fatto di concreto gli enti preposti? La promessa pulizia dei fossi e dei canali di scolo quado verrà concretamente eseguita?
E che dire degli interventi di messa in sicurezza per i torrenti Leccalardo e Gennarito, che in un incontro ufficiale tenutosi presso il 14 settembre scorso presso il castello ducale, erano stati annunciati in pompa magna dal Commissario straordinario per la mitigazione del rischio? Non pervenuti, eppure la promessa era di una loro realizzazione entro fine 2015. Per non parlare dell’emergenza legata al torrente Cannata, per la quale nulla è stato ancora fatto dalle istituzioni comunali e regionali.
Il territorio è in uno stato di fragilità assoluta, e solo la fortuna ha fatto si che la stagione invernale in corso non si sia rivelata particolarmente piovosa. Basti pensare che un paio d’ore di precipitazioni pochi giorni or sono hanno fatto temere il peggio e hanno di nuovo reso impraticabili alcune fra le principali arterie stradali della nostra città.
Il nostro invito, dunque, è rivolto a tutti i rappresentanti istituzionali di ogni livello. Questo territorio già mortificato, umiliato, scippato di ogni servizio e ancora in ginocchio dopo la scorsa estate vi chiede di onorare gli impegni presi e fare il vostro dovere, perché non possiamo sempre incrociare le dita e sperare nella fortuna. La prevenzione e il contrasto al dissesto idrogeologico sono priorità assolute e vanno affrontate con urgenza.
Francesco Sapia – Portavoce M5S Corigliano.