Ancora una volta siamo costretti a difendere il nostro territorio dell’ennesimo scempio di cui certamente sarà vittima. Parliamo del c.d. “bando rifiuti” che, a distanza di tre anni, torna ad incombere sulla nostra comunità già martoriata. La Regione Calabria ha completato l’iter del servizio smaltimento rifiuti transfrontaliero. In sostanza, questo bando dalla consistente rilevanza economica, si parla di 90 milione di euro, dà il via libera al trasferimento del “tal quale” attraverso lo stoccaggio da effettuare a Bucita e lo smistamento verso sedi estere (Olanda? Norvegia?) attraverso il porto di Corigliano, con modalità e tempistiche non meglio decifrate.
Siamo sconcertati che, per ragione di mera opportunità politica, il nostro territorio già depredato di tutto quanto era possibile, venga nuovamente chiamato ad un così grande sacrificio che certamente ci metterà ancor di più in ginocchio. Siamo sconcertati che il Governatore Oliverio che non più di due anni fa (11 febbraio 2014), in qualità di Presidente della provincia di Cosenza, affermava a gran voce un perentorio No al bando in questione e ne chiedeva la sospensione. Oggi è addirittura l’artefice del compimento dell’iter amministrativo che porterà la nostra piana di Sibari ad essere la pattumiere dell’alto Ionio. Cosa è cambiato? Due anni fa, in sostanza erano solo proclami elettorali? La Calabria esce da 16 anni di commissariamento; la Calabria è in perenne situazione emergenza rifiuti; la Calabria “vomita” 823 mila tonnellate di rifiuti l’anno, con una produzione giornaliera di 2.300 tonnellate, ma con una capacità di trattamento impiantistico di 1.500 tonnellate al giorno. Il problema va risolto alla radice, la raccolta, il riciclo, la gestione interna del sistema, il riordino del ciclo stesso dei rifiuti non deve essere trattato come emergenza ma occorre necessariamente iniziare dagli ATO, gli ambiti territoriali con i Comuni che, come prevede legge nazionale, sono gli unici titolati a gestire il sistema di smaltimento. E’ arrivato il momento di dire basta. Il Presidente Oliverio ha la chiara intenzione di distruggere l’area più produttiva della Calabria, forse perché consapevole che non ha politici di spessore in grado di tutelarla. Ma quel che più ci risulta inaccettabile e’ la ingente spesa di 90.000 milioni di euro per smaltire i rifiuti in Stati che hanno la capacità politica e gestionale di trasformarli in risorse. Dunque le conclusioni sono conseguenziali: perché non costruiamo noi gli impianti di smaltimento? Perché non incentiviamo la raccolta differenziata? Forse siamo incapaci di farlo o per meglio dire dobbiamo soddisfare la fame di denaro di qualche alto funzionario collegato alla criminalità organizzata! Presidente Oliverio per questa volta non tocchi il nostro territorio altrimenti dovrà passare su molti cadaveri di coriglianesi!
Giorgio Triolo e Elvira Campana Consiglieri Comunale del NCD