La fusione fra le due Città è auspicabile per i grandi vantaggi che porterebbe alle popolazioni delle due Città. Nell’immediato ci sarebbero dei vantaggi economici per i Comuni che vogliono fondersi; a tal proposito alcune Regioni, es. Emilia-Romagna, stanno varando leggi regionali, ad integrazione di quella nazionale, per favorire questo tipo di aggregazioni fra Comuni; ultimamente lo Stato ha raddoppiato tali finanziamenti e consente l’assunzione immediata di personale ai Comuni che si fondono, ora non consentita.
Oltre a queste motivazioni contingenti ce ne sarebbero in prospettiva altre ben più importanti: le Province, che nella prossima legge finanziaria saranno abolite completamente, a breve dovranno trasferire le proprie competenze alle Regioni; in altre parti d’Italia questo processo è già iniziato; le regioni, a loro volta andranno a trasferire queste, più altre competenze proprie ai comuni. I comuni beneficiari saranno, naturalmente, quelli più importanti. Dalla fusione fra Rossano e Corigliano ne deriverebbe la terza città della Calabria dopo Reggio e Catanzaro: Corigliano e Rossano insieme avranno quasi 80.000 abitanti, Cosenza attualmente ne conta circa 75.000. C’e’ da considerare che è molto difficile, per come paventato da qualcuno, che possa verificarsi un’egemonia di una città sull’altra, essendo, le due città, di uguale grandezza con lieve predominanza di Corigliano per numero di abitanti. Di fatto, anche se non nominalmente, le due Città insieme andrebbero ad acquisire l’ importanza di una provincia, per come non poté essere ai tempi di Crotone e Vibo, non avendo avuto allora il giusto supporto politico. Ciò non sarebbe solo un blasone per le due Città, ma porterebbe come importante e positiva conseguenza tanti posti di lavoro per i giovani diplomati e laureati delle nostre due Città, giovani che oggi sono costretti, per poter lavorare, ad emigrare nel Nord Italia o all’estero, qualcuno finanche in Cina. Questi posti di lavoro si creeranno proprio in seguito al trasferimento delle competenze dalla regione ai comuni più importanti, per come accennato prima. Senza 1’unione fra le due Città queste competenze, ovvero uffici in termini più semplici, andranno in altri posti, secondo gli esempi già vissuti in passato, con grave danno per le due Città e per le giovani generazioni future. Si arguisce come questo sia un momento molto importante, storico e forse irripetibile per Corigliano e Rossano. Senza la fusione c’e’ la concreta possibilità che Rossano e Corigliano non siano capoluoghi di Area Vasta (le Aree Vaste sono le nuove entità territoriali che ci saranno dopo l’abolizione delle Province) e che Rossano venga aggregato all’area vasta di Crotone e Corigliano a quella di Castrovillari, divenendo le nostre due città periferie di quelle Aree con la perdita di tutti i vantaggi della fusione e con l’impossibilita perenne di poter poi avere un ruolo decisionale circa il proprio sviluppo futuro, con danni enormi per le nostre due Città e per le nostre generazioni future. Separati si corre anche il rischio di perdere il nuovo Ospedale che dovrà sostituire i due attuali, insufficienti per posti letti e per come sono strutturati entrambi, e che ora sono solo fonte di litigi, che creano danni alle due Città. Tutto ciò e’ stato già analizzato e preso in considerazione a Rossano, il cui Consiglio Comunale ha già votato da diversi mesi la delibera per il referendum in oggetto, auguriamoci che lo stesso avvenga a Corigliano. Un ringraziamento al Sig.Sindaco ed ai Sigg, Consiglieri per quanto vorranno fare per la nostra Citta’.
Il Comitato “Pro Referendum per la Fusione Corigliano-Rossano”