Sin dalle prossime giornate la ,già abbondantemente compromessa, sanità regionale potrebbe andare in tilt! A partire dalla Continuità Assistenziale(ex Guardia Medica),passando dal 118, fino agli Ospedali , Pronto Soccorso in primis ,con l’applicazione della direttiva europea 104/CE è persino “banale”prevedere che tutto il sistema imploderà.
Stiamo parlando di due situazioni poco note ai cittadini,ma chiarissime ,da oltre 20 anni ,alle classi dirigenti di questo Paese.Ivi compresi i Sindacati. La direttiva europea 104/CE è datata infatti 1993,recepita con circa un decennio di ritardo col D.lgs. 66/2003dai governanti nostrani !Nelle more è prevista una “raccomandazione”piuttosto ordinaria: il limite di 48 ore settimanali e almeno 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore per i medici. In questi anni il sistema sanitario ha retto, di fatto, sulle spalle degli operatori sanitari(spesso massacrati dai luoghi comuni)che hanno garantito, per paradosso rinunciando alle minime tutele in termini di sicurezza e salute sul luogo di lavoro,il carico delle carenze strutturali di personale. In piena attuazione del piano di rientro in corso(In Calabria stiamo per entrare al settimo anno) e con le assunzioni bloccate da tempo immemorabile, sin dalle prossime giornate il “sistema”pubblico imploderà. Infatti nessun medico potrà(sarà piu’ costretto )espletare turni superiori alle 12 ore.Naturalmente sarà utile diramare da parte delle dirigenze sanitarie idonea direttiva su quali comportamenti dovranno adottare i sanitari a fine turno. Per comprenderci:finite le dodici ore di lavoro su chi eventualmente ricadrà la responsabilità del turno successivo?Nelle more degli accordi vigenti il medico non puo’ allontanarsi dal luogo di lavoro fino all’arrivo del collega che lo sostituisce,in questo caso come dovrà comportarsi? Per tornare sulla situazione calabrese la situazione descritta per sommi capi coincide con le davvero poco rassicuranti notizie provenienti da Roma,sulla base delle valutazioni del tavolo Adduce(ex Massicci)la nostra Regione viaggia con circa settanta milioni di disavanzo,nonostante in ampi contesti territoriali del territorio regionale,ai cittadini non vengono assicurati i LEA piu’ elementari.In questo contesto cade quest’altra tegola.Il rischio del de profundis per la sanità pubblica calabrese sembra davvero prossimo. Molto probabilmente una riflessione sui riflessi del federalismo e delle politiche di austerità a senso unico potrebbero aiutarci a trovare soluzioni migliori di quelle perseguite negli ultimi venti anni di tagli ai servizi anziché ai priviegi…
Angelo Broccolo
Assemblea nazionale SEL