Ciò che ha avuto d’incredibile la manifestazione contro la TARI, svoltasi di recente a Corigliano, oltre all’assenza del popolo produttivo, è stato il tentativo di far convivere, anche nei manifestanti più motivati e agguerriti, un’anima libertaria, che chiedeva di pagare meno tasse, non si sa in nome di cosa, in una città e in un Paese dove se ne pagano troppe, e un’anima statalista, tipicamente meridionale, che invece è proprio di tasse, pagate dagli altri, che vorrebbe campare, poiché ama il posto e i sussidi pubblici, odia il mercato e la libera concorrenza, vuole tutto gratis.
Pensate quante risate si sarà fatto il sindaco Geraci nel vedere davanti al municipio, a battagliare contro la famigerata tassa sulla spazzatura, chi qualche giorno prima aveva magari pietito, dietro la sua porta, un contributo, un qualunque sussidio o solo un posto da netturbino, anche a tempo determinato, proprio in quella raccolta dei rifiuti che se costa così tanto è soprattutto a causa di uno spropositato peso del personale, in buona parte accresciuto dalla politica con le sue liste di prescrizione.
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