È evidente che Geraci, in grossa difficoltà per non essere più in grado di difendere le incapacità amministrative della sua Giunta, ancora una volta ha reagito come gli riesce meglio: rinviando le questioni e scaricando su altri le proprie responsabilità. È ciò che il Sindaco ha tentato di fare, incontrando i Rappresentanti del Comitato spontaneo che nelle settimane scorse ha protestato sotto il Comune.
Certo, non poteva promettere di abbassare i costi della TARI. Mesi fa, PSI e SEL avevano denunciato l’aumento dei costi, che poi la maggioranza di sgoverno avrebbe votato in Consiglio Comunale: tale politica scellerata, unita alla incapacità di organizzare un servizio efficace, ma anche all’incapacità di individuare le sacche di evasione e di elusione, ha indotto la maggioranza ad aumentare la pressione tributaria. Noi dicevamo, allora, che solo in quel momento andava fermata l’assurda manovra finanziaria di Geraci, non oggi che i ruoli si sono formati sulla base di quegli aumenti.
Nel suo pseudo-buonismo, allo stesso modo in cui offende l’intelligenza dei Coriglianesi, Geraci ha offeso anche la dignità delle persone. Ci spieghiamo meglio: cosa significa che “gli Uffici valuteranno i casi più bisognosi, e quindi si comporteranno di conseguenza?”. Forse significa che, sulla base di situazioni particolarmente gravi, gli Uffici decideranno di non fare pagare una o più rate TARI? O significa che gli Uffici concederanno ulteriori dilazioni di pagamento? E in forza di quale principio di legittimità o regolamentare, gli Uffici potranno decidere? Chi stabilisce la gravità dei casi? Geraci, così dicendo, si appresta a consegnare nelle mani di qualche Funzionario Comunale, o peggio di qualche Assessore, il Cittadino che, in stato di bisogno, dovrà elemosinare una richiesta di ulteriore rateizzazione. Lo sa, Geraci, che i casi particolari vanno regolamentati? Come fa l’Ufficio a distinguere tra un Cittadino e l’altro, tra chi ha più o meno bisogno? A quale Assessore bisognerà raccomandarsi, per ottenere maggiori rateazioni? Appare evidente la confusione, mentale e amministrativa, in cui si dimena questo Esecutivo Comunale.
Di tutto ciò hanno discusso lo scorso 15 dicembre i Consiglieri Comunali delle opposizioni, Gianni Spezzano, Carmen Fusaro, Elvira Campana, Giorgio Triolo e Francesco Madeo, assente giustificato Francesco Sapia, insieme alle rappresentanze dei Partiti del PD, PSI, SEL e della CGIL.
Ma si è discusso anche della possibilità di avanzare una mozione di sfiducia contro Geraci. Su questo, le posizioni non sono state convergenti, perché si è ritenuto, da parte di alcuni, che la mozione di sfiducia al Sindaco non troverebbe adeguati sostegni e, anzi, finirebbe per ricompattare una maggioranza che, oggi, è tenuta insieme solo dalla gestione spicciola del potere.
Noi riteniamo che il Consiglio Comunale prossimo, nell’affrontare la spinosa vicenda della TARI, debba fare una disamina completa dell’iter che ha determinato l’attuale situazione. A distanza di due anni e mezzo, l’Assessore al ramo, Marisa Chiurco, è stata fallimentare su tutti i fronti: dalla gestione del randagismo alla vicenda del canile comunale, dall’insussistenza dei servizi sociali, alla chiusura dei Centri per Anziani, dall’eliminazione del servizio di assistenza scolastica per Bambini disabili, alla inconcludente gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. Se il Consiglio Comunale prenderà atto di questi fallimenti, si potrà presentare una mozione di sfiducia alla Chiurco nel corso della stessa Assise comunale. Siamo convinti che questo percorso, e non altro, potrà essere condiviso dalle opposizioni nella loro interezza, e che anzi potrebbe trovare sostegno in taluni Consiglieri Comunali di maggioranza, insoddisfatti dei risultati, prossimi allo zero, raggiunti dall’Assessore.
PSI Corigliano
SEL Corigliano