La dichiarazione dell’ex sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti, inviata alla stampa sullo”scippo” dei reparti ospedalieri del Giannattasio della sua città così recita:“Ancora una volta ci troviamo a dover fronteggiare una nuova e preoccupante ipotesi di “scippo” posta in essere dalla Regione Calabria e dal Commissario straordinario della Sanità,il probabile trasferimento del reparto di chirurgia presso l’ospedale di Corigliano sarebbe, per Antoniotti, l’ennesimo atto ignobile, perpetrato ai danni della nostra città.
Un atto, ritenuto dall’ex sindaco Antoniotti, che ulteriormente mortifica e calpestra in modo definitivo il diritto alla Sanità dei cittadini del territorio.
Problema discusso nell’incontro svoltosi l’estate scorsa, durante la visita del Commissario Scura, incontro nel quale Antoniotti, quale sindaco, aveva ribadito l’intenzione, logica e razionale, di riorganizzare lo Spoke Rossano-Corigliano portando al Giannattasio tutti i reparti che potessero assicurare l’assistenza agli utenti nella fase acuta, (rianimazione) per una questione logistica e di centralità sul territorio, oltre alla dotazione dell’aviosuperficie.”
E quanto si evidenzia nella dichiarazione di Antoniotti che, al lume di un esame storico e una valutazione sul suo dire, si comprende il silenzio ad una richiesta specifica rivoltagli dal sindaco Geraci, in una trasmissione televisiva di Aversente, relativa allo spostamento della chirurgia da Corigliano a Rossano, ipotizzato dal Commissario Scura.
Non si comprende di quale”scippo” si tratta se la chirurgia è a Corigliano e la si vuole portare a Rossano.
Semmai a Corigliano viene usato e perpetrato uno”scippo”.
Nella visita svoltasi a Rossano con il Commissario Scura erano presenti solo i locali per cui non si era potuto sapere con precisione nulla. Ora viene a galla ciò che in quella visita di Scura era stato chiesto al Commissario.
Lo si evidenzia dalla dichiarazione di Antoniotti nella quale …aveva ribadito l’intenzione, logica e razionale, di riorganizzare lo Spoke Rossano-Corigliano( Anche questa espressione Rossano-Corigliano è indicativa–altro che fusione— ), portando al Giannattasio tutti i reparti che potessero assicurare l’assistenza agli utenti nella fase acuta(rianimazione) per una questione, logistica e razionale, sul territorio, oltre alla dotazione dell’aviosuperficie.
Per non ridere:
dove sta scritto che i pochissimi letti dell’animazione dell’ospedale non si potrebbero spostare altrove?
. E dove è sancito che Rossano è da considerarsi”centralità sul territorio”?
E dove è vietato che nell’ampia area ospedaliera del Guido Compagna non possa essere realizzato una piccola pista per’elicottero?. Antonotti conosce bene la struttura complessiva del Guido Compagna? Occorre precisare alcune affermazioni per evidenziare come l’ex sindaco e non solo lui ma anche Vulcano,Spingola,Trento hanno remato contro la chirurgia di Corigliano portandosela a Rossano perché sede di Centro di rianimazione e di Pronto soccorso, medicina d’urgenza e OBI.
Chi subisce il” vero scippo”, il vero schiaffo, il vero disastro? Vogliamo essere onesti lasciando a casa le motivazioni politiche,partitiche, personalistiche ed elettoralistiche essendo in atto una campagna elettorale per il rinnovo dell’amministrazione comunale? >Perché non si vuole tenere presente e quindi accettare il deliberato dei”Camici bianchi”, emerso nell’incontro svoltosi nell’ospedale di Corigliano? Cosa è la proposta, ripeto, dei”Camici bianchi” ossia dei veri responsabili , operatori e gestori diretti della sanità? Lo abbiamo ribadito già nello speciale sulla sanità del numero precedente del nostro modesto Corriere. Lo ribadiamo ancora:. Lo Spoke Corigliano-Rossano, oppure, facciamo contento Antoniotti: Rossano-Corigliano si articola su un principio di equità e di maggiore utilità per la Sibaritide: Ebbene, siamo persone oneste, scevre da motivi elettoralistici , di protagonismo o di campanilismo sciocco e deleterio;, siamo persone intelligenti senza difendere l’io; siamo prossimamente fusi in un’unica area urbana senza sovrastare l’altra parte perché, se cosi fosse, ADDIO FUSIONE.
Se si deve parlare di “scippo”, si deve ammettere,senza se e senza ma, che lo”scippato” è stato finora l’ospedale di Corigliano, che per oltre trent’anni ha avuto l’Unità operativa di ortopedia e di ORL (otorinolaringoiatria) trasferite a Rossano nel recente passato da altre operazioni di ricollocazione di reparti stabilite da direttori generali di turno, in seguito al riassetto delle strutture ospedaliere in applicazione alla legge regionale in materia di sanità
Quelle due Unità operative sono finite nell’ospedale di Rossano in locali inidonei, con stanze a più letti, senza servizi igienici personalizzati nelle varie stanze di degenza,ecc. e con funzionamento, a dire dei degenti, da “schifo”
Ora si intende trasferire anche chirurgia ed ostetricia—ginecologia nel principio di accorpare l’area chirurgica nell’ospedale ,sede del servizio di rianimazione.
Ma il servizio di rianimazione con i suoi 5/6 posti letto, è inamovibile, come fosse un albero di BAOBAB che non si può e non si deve sradicare?
Non potrebbe, invece, essere trasferito appunto dove esiste, ben collocata, la CHIRURGIA, la OSTETRICIA e GINECOLOGIA, e prima ancora ORTOPEDIA ed ORL, visto che si motiva la collocazione di queste UNITA’ OPERATIVE unitamente al Servizio di Rianimazione?
E, comunque, se la “logica” o il “predisposto” regionale prevedono la distribuzione netta di
AREA CHIRURGICA in un ospedale, ed AREA MEDICA in un altro ospedale, perché si intende perpetrare la mescolanza delle due cose nell’ospedale di Rossano?
Si vuol accorpare l’intera area chirurgica a Rossano? Benissimo! L’intera area medica, allora a Corigliano: e, quindi, via da Rossano :nefrologia e dialisi, oncologia, medicina, ecc.Altrimenti questi”traslochi” assumono bel altro significato ed offendono l’intelligenza della pubblica opinione.
In ultima analisi, va evidenziato che l’ipotesi di trasferimento di Chirurgia comporta la sistemazione della sala operatoria esistente e la creazione di una nuova sala operatoria che necessitano di una spesa di circa 3 milioni di euro, secondo le previsioni suggerite dai tecnici ASP.
Finanziamento non facile da reperire dalle fonti del cosidetto ex art.20.
Ultima”Bufala” l’aviosuperficie per l’elisoccorso.
Dietro l’ospedale di Corigliano, come si può constatare e verificare, ci sono spazi sufficienti.
BREVISSIMA SINTESI STORICA
Un solo inciso storico. Nel gennaio del 1818 venivano riconosciuti dal centurione della zona un medico e un chirurgo nelle persone del fisico Francesco Saverio Patari e del dottor don Salvatore Manigrassi.
Con l’apertura dell’ospedale (Disposizione del 6 aprile 1817 del Centurione della zona)
venivano creati 10 letti, assegnandosi sui beni comunali (ducati 500).
Il 25 aprile del 1929 è stato inaugurato l’attuale ospedale “Guido Compagna”costruito con partecipazione monetaria di privati: Uno dei più belli della regione veniva definito.
Altro dato storico è dato dai ricoverati: Dal 1937 al 1944 il numero dei ricoverati ha raggiunto la cifra di ben 7286, con afflusso crescente proveniente persino da lontano e con interventi chirurgici abbastanza difficili.
La storia, da fonte Arcangelo Liguori, è stata pubblicata su questo stesso foglio.
Corigliano Calabro 9 dicembre 2015-12-09
Antonio Benvenuto