La vita e la borsa. Cose preziose, nostre, inviolabili. Lo sanciscono i codici e, già prima, le tavole non scritte della legge naturale. Custodirle, proteggerle, difenderle è sentimento ormai indiscusso e, perciò, universale. Dunque, ognuno tenga strette la sua vita e la sua borsa e le sorvegli. Tutto qui?
Tutto qui, con l’avvertenza che vita e borsa non stanno sullo stesso piano. Allora, se necessario, per salvar la vita, un fosso si può anche saltare, ma per salvar la borsa, no. Né di più né di meno. Vale pure in politica. Ecco: chi riveste una carica, per voto o per delega, si adoperi per mantenerla, ma non arrivi a saltare il fosso. Sarebbe un fatto spiacevole. In fondo, la ‘carica’, come la ‘borsa’, non è proprio la vita.