Consorzio di bonifica dello Ionio Cosentino, ci risiamo: gli agricoltori sono nuovamente alle prese con le esose e ingiustificate richieste di pagamento di somme, a fronte di servizi spesso inesistenti o gravemente deficitari, la cui qualità peggiora col passare del tempo. Difatti, una situazione già ai limiti della sopportazione, in passato più volte da noi denunciata attraverso mezzi di informazione ed esposti alla Procura della Repubblica, sta precipitando ulteriormente, diventando realmente insostenibile per coloro i quali vivono grazie ai frutti della terra.
I problemi sono tanti e noi, facendoci portavoce delle lamentele di un gruppo di agricoltori coriglianesi, che ci ha amaramente confidato di non sentirsi affatto tutelato dalla Coldiretti e dalle altre associazioni di categoria, riteniamo sia opportuno portare a conoscenza dell’opinione pubblica tutta la serie di problemi e disservizi inerenti il mondo dell’agricoltura locale. Solo per fare alcuni esempi, abbiamo raccolto testimonianze di alcuni operatori della zona di Apollinara, precisamente in località Coscile, i quali, pur essendo costretti a pagare un salato canone irriguo, sono totalmente sprovvisti di condotte irrigue che portino l’acqua presso i loro agrumeti, essendo costretti ad utilizzare a proprie spese motopompe per il sollevamento, il recupero e il trasporto della stessa dal canalone agli agrumeti. Li dove i canaloni non esistono una motopompa del consorzio provvede con una linea volante a garantire il servizio con una spesa molto esosa,il tutto nonostante le vane promesse del presidente Blaiotta,ed del vice presidente Pirillo i quali avevano garantito una pronta realizzazione di una linea di tubazioni decente. Inoltre, al di là dei problemi strutturali relativi alle condutture, vi è alla base una carenza di irrigazione per interi mesi, soprattutto quelli invernali e primaverili, nei quali il Consorzio pensa bene di interrompere l’erogazione dell’acqua, concedendola solo a singhiozzo e seguendo una turnazione che penalizza la libera scelta degli agricoltori, i quali subiscono gravi pregiudizi dall’impossibilità di irrigare per tutto l’anno e quindi produrre ed effettuare trattamenti fitofarmaci nei mesi in cui non viene fornita loro l’acqua. Ancora: la manutenzione che il Consorzio effettua sulle condotte esistenti, spesso e volentieri avviene nei periodi di punta dell’irrigazione stessa, aggiungendo disagi rispetto a quelli già esistenti e precedentemente elencati. Sarebbe molto più opportuno eseguire i lavori stessi in altri periodi. Per non parlare della sporcizia cronica e della mancanza di manutenzioni dei canali di scolo e dei fossi, le cui condizioni precarie hanno senz’altro aggravato la portata dei danni subiti dagli agricoltori e cittadini durante l’alluvione del 12 agosto. Oltre al danno la beffa, dal momento che il Consorzio stesso insiste nelle richieste di pagamento di tributi per fantomatici miglioramenti fondiari, nonostante le sue mancanze, e in sfregio a sentenze che provengono da tutta Italia, e sanciscono il principio secondo cui tale tributo è illegittimo .Ci risultano, poi, gravi disparità di trattamento fra zone diverse, dal momento che alcune zone, come detto sopra, sono totalmente sprovviste di condotte irrigue, mentre altrove ne sono state realizzate di recente addirittura due in parallelo! In conclusione, ci auguriamo che questa presa di posizione pubblica, che noi del Movimento 5 Stelle abbiamo preso unitamente agli agricoltori, possa spingere finalmente il Consorzio e le associazioni di categoria a fare fino in fondo il proprio dovere, migliorando la funzionalità del sistema e agevolando un settore nevralgico per l’economia locale, già afflitto da una profonda crisi.
Francesco Sapia – Portavoce M5S Corigliano
Gli agricoltori firmatari