Alle prossime amministrative, Corigliano ha bisogno di un uomo ONESTO, capace di suscitare affetto e consenso, capace di instaurare un rapporto con la città, che non sia in continuità con quelle realtà politiche che hanno depredato il comune e il territorio. Certo non è poco di questi tempi, ma pochissimo per dire l’uomo che ci vuole. Un uomo che non conceda nulla alla ricerca di un consenso facilone, un uomo che abbia capacità comunicative, che non sia uno showman, capace di contrastare le decisioni prese nel chiuso delle sezioni di partito, nei cosiddetti salotti bene della città, un uomo che dica no alle imposizioni dei politici regionali o nazionali che a loro tempo hanno imposto ai vari sindaci di turno i nomi di qualche assessore a loro gradito.
Un uomo che non sia in continuità con il passato, capace di risvegliare l’orgoglio della partecipazione alla vita politica e di chi oramai disgustato dalla inconcludenza della politica preferisce, sbagliando vivere rassegnato in una città che inevitabilmente ha preso la via del declino e che giornalmente viene deturpata da scandali e ruberie varie. Capace di sposare la modernità, di non proporre sepolcri imbiancati che condizionano l’iter comunale e che tuttora come avvoltoi solcano il cielo di Corigliano o si aggirano tra gli uffici del comune per portare a compimento i loro disegni criminosi. Il disinteresse per questa sfortunata cittadina ha prodotto: degrado culturale e sociale, assenza di infrastrutture e di luoghi che potessero permettere aggregazione, socializzazione ed un sano trascorrere del tempo libero, a questo si aggiunga che viviamo in una realtà che ci rende estranei a noi stessi come se il nostro vivere non fosse il nostro vivere, il non desiderare a vivere meglio, il non ambire ad una vita dignitosa, il non credere in un futuro migliore, se non per noi almeno per chi viene dopo o per i propri figli ci rende unici, incapaci ad uscire dai confini della mentalità paesana dove ognuno pensa al proprio orticello a danno della città e degli altri. L’attività politica coriglianese è costellata da fallimenti ed ingordigia mirati all’accumulo della ricchezza personale e di quella ristretta cerchia sociale asservita. La politica il più delle volte è servita ai più per depredare la casa comunale della sua storia, delle sue risorse, impoverire il territorio ed illudere i cittadini. Con tutta franchezza bisogna dire però che se fino adesso l’anno fatta franca, la colpa è principalmente NOSTRA, facile prede delle loro promesse, vittime consenzienti a cui piace lamentarsi, piangersi addosso, versare lacrime di coccodrillo, dimenticando che barattiamo il nostro voto per un buono pasto, per un pacco spesa o magari per 10 euro di benzina, in cambio, se va bene a noi le briciole che cadono dal tavolo, a loro ricchezze accumulate negli anni: Pensioni d’oro, vitalizi, privilegi e posti di lavoro per i loro parenti e fortune economiche accumulate fuori regione. E’ mai possibile che non si riesce a comprendere che questo stato di arretratezza, di ignoranza, di bisogno economico, di mancanza di lavoro è manna dal cielo per i politici, questo è l’humus adatto per continuare a promettere e godere nel mortificare il popolo, tanto sanno(nessuno si offenda) che questo stato di cose fa comodo a buona parte di Coriglianesi. Il fatto preoccupante è che nemmeno i giovani si rendono conto che interessarsi del loro futuro, dei loro problemi è più remunerativo che possedere un tablet o un smartfone alla moda o di una bevuta il sabato sera, forse non ci si rende conto che è questo che i politici vogliono: mantenerci allo stato brado in una condizione di coma, soggiogati come le bestie ai loro capricci. C’è bisogno come non mai di uomini onesti, di giovani capaci che dedicano un po’ del loro tempo alla politica per dare dignità a loro stessi e progresso al territorio, c’è bisogno di un sussulto di orgoglio,di far sentire la propria voce, dire basta alla tracotanza dei politici, alla devastazione del territorio violentato delle sue bellezze, umiliato delle sue peculiarità. Se qualcuno ancora spera che la politica porterà fuori dalla miseria Corigliano vuol dire che non ha capito niente, oramai la politica di oggi non ha fantasia, invenzione, rinnovamento, hanno smantellato tutto quello che di buono vi era alle spalle. Se l’operazione in un certo senso mascherata di essersi sganciato dai partiti è riuscita in parte al sindaco attuale perchè non dovrebbe diventare una realtà conclamata per una squadra collaudata, onesta e guidata da un uomo altrettanto capace?
Per il movimento centro storico: Luzzi Giorgio.