Arresti domiciliari per il marito remissione in libertà per la moglie. Sono queste le decisioni assunte nei giorni scorsi dal Tribunale del riesame di Catanzaro nei confronti di una coppia di Schiavonea arrestata lo scorso 3 settembre con l’accusa di detenzione ai fini dello spaccio di sostanza stupefacente. Questa la vicenda giudiziaria dei due coriglianesi. Alle ore 11 circa del 3 settembre 2015, nel corso di attività finalizzata a prevenire e reprimere il traffico di sostanze stupefacenti, i Carabinieri di Corigliano, nel transitare lungo la via Vieste della Frazione Schiavonea del comune di Corigliano Calabro, notavano Ignazio Francesco Russo,
ben conosciuto dai militari operanti per i suoi trascorsi penali, che alla vista dei militari con mossa repentina faceva ingresso all’interno dell’American Bar. Immediatamente i militari bloccavano la marcia e raggiungevano il Russo, il quale nell’immediatezza poneva le mani all’interno del pantalone da lui indossato e pertanto, ritenendo che sulla sua persona e sul furgone da lui condotto potesse essere occultata sostanza stupefacente, gli operanti effettuavano una perquisizione personale rinvenendo in una tasca dei pantaloni la somma di 570,00 euro. A questo punto la perquisizione veniva estesa anche all’abitazione occupata dal Russo dove i militari, una volta giunti, notavano, proprio di fronte all’abitazione, una donna intenta a lavare un’autovettura in sosta alla cui vista il Russo apriva con velocità la portiera lato sinistro tentando di uscire dall’abitacolo e non appena incrociava lo sguardo della donna, successivamente identificata nella moglie del Russo, questa si dava a precipitosa fuga, accedendo all’interno del portone e salendo le scale. Un Carabiniere intuiva subito che l’azione della moglie del Russo era verosimilmente volta a celare o disfarsi di sostanza stupefacente e pertanto la donna veniva immediatamente inseguita ed notata mentre si era rifugiata all’interno del bagno del suo appartamento intenta a schiacciare velocemente e più volte il pulsante dello scarico del water, mentre aveva ancora tra le mani un barattolo vuoto in vetro aperto. L’azione veniva prontamente bloccata e nel corso della conseguente attività di ispezione all’interno del bagno si riscontrava che alla base del water, nell’acqua ivi presente, vi era cospicua presenza di riso, che immediatamente veniva recuperato, accertando trattarsi di circa 100 grammi; si poteva constatare che il riso si presentava ancora duro, facendo chiaramente intuire che era stato posto in tal luogo da pochi istanti; immediatamente si provvedeva ad effettuare il controllo della colonna fecale ed una volta aperti i vari tombini appartenenti all’abitazione, si poteva notare fuoriuscire dal tubo sia del riso che un involucro in plastica di forma ovale chiusa all’estremità, che veniva immediatamente prelevato, accertando che all’interno di quell’involucro vi era la presenza di sostanza stupefacente del tipo cocaina. I Carabinieri pertanto proseguivano la perquisizione rinvenendo all’interno dell’abitazione un bilancino di precisione intriso di cocaina e tre bustine di forma circolare comunemente utilizzate per il confezionamento di dosi di sostanza stupefacente; nello stesso cassetto, proprio di fianco al bilancino si riveniva la somma di 170,00 euro ed inoltre all’interno della tasca di un vestito adagiato ad una gruccia appesa alla porta d’ingresso della medesima stanza veniva rinvenuta l’ulteriore somma di 2.110,00 euro, suddivise in banconote di vario taglio. La perquisizione permetteva inoltre di rinvenire all’interno dell’abitazione e più precisamente nel cestino della spazzatura situato in cucina una parte di busta in cellophane di colore bianco e verde, avente nelle estremità dei ritagli di forma circolare nonché parte di busta in cellophane ricavata presumibilmente dal taglio della stessa busta ed un ritaglio di forma circolare avente le estremità termo sigillate. I Carabinieri pertanto, dopo aver sequestrato la cocaina, il bilancino e la somma di 2.850,00 euro, dichiaravano Ignazio Francesco Russo e la propria moglie in stato di arresto con l’accusa di concorso in spaccio di stupefacenti e lo scorso 4 settembre, entrambi gli arrestati erano comparsi davanti al Tribunale di Castrovillari per essere processati con il giudizio direttissimo, nel corso del quale veniva applicata al Russo la misura cautelare della custodia in carcere ed a sua moglie la misura cautelare degli arresti domiciliari. Contro tale provvedimento l’avv. Pasquale Di Iacovo presentava ricorso al Tribunale del riesame di Catanzaro, il quale, in accoglimento delle richieste avanzate dal penalista coriglianese all’udienza tenutasi lo scorso 22 settembre, concedeva gli arresti domiciliari a Russo e revocava a sua moglie la misura cautelare degli arresti domiciliari, rimettendola in libertà.
Giacinto De Pasquale