A 20 giorni dal Consiglio Comunale che si è occupato degli eventi alluvionali del 12 agosto scorso ancora il documento, che era stato deciso di redigere affinché il dibattito registratosi quella sera avesse un senso, non è stato sottoposto all’attenzione dei consiglieri.
E’ un fatto grave perché se da un lato il Sindaco e la sua Giunta puntualmente e mediaticamente non perdono occasione per auto flagellarsi scaricando sugli altri quanto accaduto, sostenendo l’impossibilità di intervenire per fronteggiare l’emergenza, oppure profferendo parole circa l’isolamento istituzionale in cui il nostro Comune sarebbe stato relegato; dall’altra si temporeggia, ingiustamente, nel varare un documento che dovrebbe far emergere agli occhi della cittadinanza la volontà di voltare pagina e dare corso finalmente ad azioni serie e programmate affinché il nostro territorio sia salvaguardato per il futuro. Sosteniamo ciò perché nella Conferenza dei capigruppo tenutasi successivamente alla seduta di Consiglio si è sviluppato un dibattito abbastanza serrato riguardo un aspetto, che il Capogruppo del Pd, Gianni Spezzano, aveva già sottoposto al consiglio riguardo l’istituzione di una Commissione d’inchiesta al fine di avviare un lavoro ricognitivo di quanto era stato realizzato sul territorio negli ultimi anni, al fine di verificare come in determinate zone e luoghi del territorio sono stati autorizzati degli interventi edilizi. E sulla proposta del Capogruppo del Pd il Sindaco ebbe un moto di soddisfazione facendo capire non solo che era d’accordo sulla formazione della Commissione ma sostenendo che questo atto lo riteneva necessario per fare chiarezza soprattutto nei confronti della città partendo addirittura dal 1993. Ebbene nonostante tutto ciò in sede di Conferenza dei capigruppo vi è stato qualcuno che ha mostrato non poche resistenze affinché si desse corso alla formazione della Commissione d’inchiesta. Ma accanto a ciò in quella sede alcuni capigruppo di opposizione hanno fatto rilevare altri aspetti legati all’evento alluvionale che erano necessari inserire nel documento da approvare. Il Presidente Magno ha raccolto queste istanze e si era preso l’impegno di predisporre il documento da sottoporre ai capigruppo per le eventuali modifiche prima di essere approvato in Consiglio. Ad oggi, come dicevamo, del documento non abbiamo alcuna notizia. Questo comportamento dell’Amministrazione e del Presidente del Consiglio in particolare è la prova provata che nessuna dignità politica è attribuita al Consiglio comunale, utilizzato e strumentalizzato solo per il raggiungimento di fini di natura privata. In altre parole allorquando qualcuno teme l’assunzione di eventuali responsabilità allora si convoca il consiglio, vedi le numerose volte in cui è stato convocato per le varianti al piano regolatore o agli strumenti urbanistici, altrimenti fanno tutto loro non coinvolgendo nessuno e soprattutto criticando i gruppi di opposizione che, secondo loro, non sarebbero costruttivi. Sin dall’inizio questa Amministrazione ha navigato a vista senza alcuna programmazione e neppure in questa fase tragica post alluvione è stata in grado di stilare un minimo di progettazione per definire le priorità da cui intende partire, è capace solo di auto elogiarsi con sterili e inutili comunicati stampa. Ecco perché il sindaco deve dire alla città cosa intende fare per ovviare al rischio idrogeologico e soprattutto come intende tutelare il territorio, niente di più, ma in modo chiaro e trasparente. Almeno una volta i cittadini hanno bisogno di trasparenza.
I Gruppi Consiliari del
Partito Democratico
NCD
Movimento 5 Stelle
Corigliano Calabro 22 settembre 2015