Dopo diversi incontri tra nostri rappresentanti e l’Amministrazione Comunale, appaiono ormai chiare le proposte che saranno presenti nel nuovo bando per la gestione dei rifiuti a Corigliano Calabro. Si prospetta sicuramente un miglioramento del servizio che vede puntare tutto sulla raccolta differenziata spinta “porta a porta” per l’intero territorio ausonico (fatta eccezione per le periferie) e sulla scomparsa dei cassonetti stradali. Ma tante le ambiguità e le pecche presenti nella bozza di capitolato da noi visionata. Innanzitutto il costo previsto per la base d’asta: 26.000.000 di euro per il servizio di raccolta e di spazzamento.
Costo che vede lievitare la tariffa annua da 4.000.000 di euro circa a 5.200.000. Se è realistico però aspettarsi un aumento annuo per un servizio di raccolta differenziata spinta, in questo caso ci pare assai eccessivo visto il risibile aumento del personale (si dovrebbe passare da 65 unità operative a 70) e visto che il servizio di spazzamento passa da “quotidiano” a “giorni alterni”. Quello che però ci pare assai più assurdo è come i vantaggi di tale sistema di gestione, cioè la vendita dei materiali differenziati a vari consorzi di filiera, non ricada esclusivamente sul costo del servizio e quindi su un risparmio per i cittadini. Si parla infatti di un ricavato stimato di circa 600.000 euro annui, nel quale inoltre non rientrano i RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) che tanta appetibilità trovano ormai sul mercato. Nel capitolato si parla in maniera generica di una ripartizione tra azienda e casse comunali, senza specificare nessuna percentuale. Da qui la prima nostra forte rivendicazione: la vendita di tali materiali ricada interamente nelle casse comunali e si istituisca un organo di controllo credibile che vigili su tale servizio. Altro elemento assai negativo, contenuto nella bozza di capitolato d’appalto, riguarda la gestione dell’umido: dai confronti con il Dirigente di settore e l’Assessore all’ambiente non sono pervenute indicazioni precise in questo senso, ma con ogni probabilità si è pensato ad un conferimento in discarica di tale materiale, al costo di circa 97 euro a tonnellata, per un totale di circa 600.000 euro annui. Tale costo per il conferimento dell’umido, se sommato al 1.300.000 euro necessari annualmente per l’indifferenziato previsto (circa il 45-50%), porterebbe il costo totale per la gestione rifiuti a circa 7.000.000 euro annui: un costo del tutto simile a quello previsto adottando il passato sistema di raccolta. Da qui la seconda richiesta all’Amministrazione, richiesta che in verità da più di un anno andiamo proponendo all’Ente comunale: ci si doti di un impianto di trattamento dell’umido finalizzato alla produzione di compost di alta qualità. Un impianto per il quantitativo previsto graverebbe di circa 1.000.000 di euro sulle casse comunali, permettendo però in 5 anni un risparmio prevedibile di circa 2.000.000 di euro. Ma a prescindere dai costi, come si può considerare percentuale di Raccolta Differenziata quella grossa percentuale (circa il 35%) di rifiuto che va a finire in discarica? L’obiettivo assai positivo, che prevede nei 5 anni una media di Raccolta Differenziata di circa il 60% non diverrebbe assai risibile se appunto il 35% di esso non vedrebbe la via del riciclo ma quella della discarica? E infine, perché sostenere il costo elevato di una raccolta “porta a porta” dell’umido tre volte a settimana, se poi tale materiale finisce in discarica? Dunque passi pure un costo assai più elevato del servizio, ma l’Amministrazione comunale faccia in modo di ottimizzare i possibili introiti da una parte, e si doti di strumenti validi per abbattere considerevolmente il costo dello smaltimento dall’altro: così facendo siamo certi si possa risparmiare tra servizio e conferimento almeno 5.000.000 di euro per l’intero periodo di appalto, risorse assai utili da destinare alle ormai infinite esigenze di questo territorio.
Partito Democratico
Giovani Democratici