Offesa e mortificata dal comportamento del sindaco e del presidente del consiglio comunale. Così si sente la consigliere comunale del Ncd, Elvira Campana, che di quanto gli sta succedendo nel civico consesso ha informato il prefetto, Giancarlo Tomao, al quale ha chiesto di essere sentita. “Oramai – afferma la Campana – la dittatura del pensiero unico sta prendendo sempre più piede all’interno del consiglio comunale di Corigliano e chi si discosta da questo pensiero è offeso e mortificato nel suo ruolo.
All’ultimo Consiglio Comunale, in cui si parlava dell’alluvione del 12 agosto – racconta la Campana – il sindaco non ha gradito il mio intervento e soprattutto non ha gradito che io avevo riferito in qualche modo sui social l’assenza del primo cittadino ad un importante incontro al Com di Rossano durante i giorni caldi dell’alluvione. Probabilmente l’essere stato scoperto ha fatto diventare il sindaco, per usare il suo stesso termine “Rubicondo” e allora di tutto rimando e con una caduta di stile senza precedenti, in pieno consiglio comunale ha deciso di tirare in ballo un mio fatto privato, che disturba il suo modo di agire, raccontando fatti per nulla pertinenti all’argomento trattato, con l’unica scopo, a suo modo di vedere, di farmi diventare “rubiconda”. Il fatto raccontato, ovviamente travisato nella sua verità, poiché riguardava anche una infelice uscita della moglie del sindaco ad una mia parente prontamente giustificata dallo stesso. Ovviamente – afferma ancora la consigliere – nessun diritto di replica mi è stato riconosciuto, per fatto personale, da parte del presidente del consiglio, censore ormai dei consiglieri non allineati con il pensiero unico di cui sopra, dunque si è registrata una nuova mortificazione del ruolo istituzionale. In molte occasioni si è detto che oramai siamo in una nuova fase politica in cui a dire del sindaco non si deve più fare opposizione ma semplicemente acconsentire a tutto quello che viene detto e fatto! Alzare la mano per esprimere l’assenso a ciò che viene deciso dai pochi e le voci dissonanti vengono offese e censurate. E’ questo che insegna il sindaco dall’alto della sua esperienza di 40 anni di politica! Non è la prima volta che capita. Già in altre occasioni si era permesso delle uscite spiacevoli nei confronti dei consiglieri comunali che a suo dire fanno la passerella o eseguono il compitino scritto da qualcuno ma in realtà non capiscono niente. Purtroppo in consiglio comunale si approfitta dell’assenza dei cittadini e soprattutto del fatto che i lavori non vengono trasmessi in tv. Ognuno può tranquillamente recitare il ruolo che più gli aggrada e gli è conveniente e nessuno lo sa. Della vicenda è stata investita la Prefettura”.
Giacinto De Pasquale
Qui di seguito si trascrive il testo integrale della lettera che la Consigliere Campana ha inviato al Prefetto Tomao:
“Ecc.mo Signor Prefetto, faccio seguito a precedente mia segnalazione e denuncia del 13.12.2013, rimasta inevasa, in cui evidenziavo la violazione del diritto delle minoranze da parte del Presidente del Consiglio Comunale il quale impedisce la replica per fatto personale prevista dal regolamento e dallo statuto comunale. Oramai è prassi all’interno del Consiglio Comunale di Corigliano, non trasmesso dalla TV e dunque non visibile ai cittadini, umiliare e mortificare il ruolo dei consiglieri Comunali di opposizione che correttamente cercano di svolgere il ruolo istituzionale che gli compete. All’ultimo Consiglio Comunale, il Sindaco di Corigliano “Giuseppe Geraci”, che ha mal tollerato la mia dichiarazione sui social (facebook) circa la sua assenza all’interno del C.O.M. di Rossano del 14.8.2015 nonostante la Sua Ecc.ma Presenza e quella del Presidente della Regione oltre cha al Sindaco di Rossano e ad altre Autorità. In quella occasione, in cui ero presente, ed ho assistito alla discussione, il Sindaco di Corigliano non era tra i partecipanti benchè l’importanza della sua presenza ed ho sentito il dovere istituzionale di rendere noto ai cittadini di Corigliano questa grave mancanza. Nulla di strano! Ebbene nel consiglio comunale convocato ad hoc per l’alluvione del 12.8.2015 il Sindaco non solo mi ha minacciata, utilizzando la metafora che nello stesso cimitero in cui sono sepolti i ghigliottinati ci sono anche i ghigliottinatori con affermazioni “chi di spada ferisce di spada perisce”, si è permesso di raccontare nella pubblica Assise un fatto personale travisandone i contenuti! Il Presidente del Consiglio, eletto ovviamente dalla maggioranza, come in altre occasioni non ha permesso che potessi replicare lasciando l’ultima parola al Sindaco. Ora, così continuando il mio ruolo è continuamente mortificato e censurato oltre che minacciato! Quel che affermo può essere visionato sul sito del comune di Corigliano. Ecc.mo Prefetto non posso più sopportare lo strapotere del Presidente avallato dal Sindaco e la mancanza di rispetto dei ruoli all’interno del Consiglio, aggravata dalla mancata partecipazione dei cittadini ignari di ciò che avviene e soprattutto aggravata dalla mancata trasmissione del Consiglio Comunale. I comportamenti posti in essere in Consiglio Comunale di Corigliano dove oramai non si fa più politica ma si assecondano gli interessi privati di pochi che hanno sempre comandato nel nostro territorio. Voglio ricordare a me stessa che il precedente Consiglio Comunale è stato sciolto per mafia e ciò nonostante né la triade Commissariale e né l’attuale Amministrazione ha tirato fuori i nomi dei personaggi che, per come recita la relazione ministeriale operano “…all’interno dell’ente, in un contesto generale di diffusa illegalita’, elemento che costituisce una delle condizioni tipiche per il determinarsi del condizionamento mafioso, essendo evidente che di fronte ad un sistema rigoroso e rispettoso delle norme, l’infiltrazione mafiosa si manifesta con il ricorso a sistemi coercitivi, mentre la penetrazione risulta piu’ agevole in condizioni di disordine organizzativo, di sviamento dell’attivita’ di gestione, di mancanza di rispetto generalizzata delle procedure amministrative, consentendo tali circostanze che l’illegalita’ faccia da schermo all’infiltrazione delle cosche locali.” Ebbene nella macchina comunale, a parte il Precedente Sindaco e la sua Giunta, nulla è cambiato poiché le metodologie sono rimaste invariate. Scarsa trasparenza, assenza di motivazione in merito alla scelte che vengono fatte, consegna di documenti come il Bilancio in tempi che non consentono soprattutto alle minoranze di valutare ciò che viene fatto, e inoltre nessuna azione di recupero di quella fiducia da parte dei cittadini post scioglimento! In altre parole per quanto tempo questa povera e martoriata città deve languire per avere un po’ di legalità, trasparenza, buon andamento che sono i cardini della Pubblica Amministrazione? Chiedo con forza di essere ascoltata. Alla luce di quanto sopra, con la presente,
LE CHIEDO
Di prendere ogni opportuna determinazione, previa audizione, al fine di tutelare il mio ruolo istituzionale e permettermi di continuare legittimamente a svolgere”.