Altro che sana conurbazione, è una annessione bella e buona grazie all’ipocrisia di medici del Guido Compagna ed al vecchio retaggio di politici locali abituati a barattare le ambizioni di Corigliano in cambio dei loro interessi.
E’ ora di aprire gli occhi, non si può girare la faccia dall’altra parte e far finta che il problema non esiste, non ci si può illudere che tutto possa continuare con questo stillicidio continuo che determinerà, “con buona pace per tanti” da qui a breve la celebrazione del funerale del Presidio ospedaliero di Corigliano. Ci troviamo davanti ad un fenomeno che va smascherato e combattuto, i coriglianesi da parte loro facciano sentire la loro voce, mettano al centro dei loro pensieri la sanità, chiedersi perchè quello che vale per noi non vale per Rossano e per il Giannattasio. Chiediamo al Presidente Oliverio ed al Commissario al piano di rientro dott. Massimo Scura di verificare quanti pazienti sono stati ricoverati in un anno presso il reparto di lunga degenza di Rossano previsto dal piano di rientro per la riduzione della spesa e mai applicato. Sarebbe auspicabile che le figure sopra citate andassero a controllare i D.R.G. delle dimissioni e se corrispondono a diagnosi di lunga degenza. Stando a quello che circola non si spiega la presenza di un reparto di “medicina” fotocopia rispetto a Corigliano. Continuare a mantenere al Giannattasio un reparto di medicina “abusivo, non previsto” comporta un aggravio di spesa, a differenza di un reparto di lunga degenza che per come previsto dagli standard di assistenza abbasserebbe e di molto i costi di gestione, sia per il basso impiego di personale medico che infermieristico. Continuare ad avere un’altra medicina fotocopia a Rossano sottrae ad altre realtà, quali i reparti a media ed alta assistenza una mole non indifferente di personale qualificato sia medico che infermieristico. Mi spiego meglio: vi sono reparti che per carenza di personale sono costretti a ricorrere allo straordinario per colmare i turni di servizio o addirittura essere accorpati o vedersi ridotti i posti letti con aggravio e sperpero di ulteriore denaro pubblico. La verità è che il personale è mal distribuito anche con l’assenso dei sindacati che come i partiti hanno le loro nicchie da difendere. Egregio dott. Scura: Il ministro delle finanze e l’allora sottosegretario Del Rio “PD” quando l’hanno inviato in Calabria, lo hanno fatto con l’intenzione di ridurre il debito pubblico della sanità. E’ vero che Lei è da poco che ha ricevuto questa importante carica, è vero anche che è stato catapultato in una realtà sconosciuta alla sua esperienza di manager e per questo molte delle colpe non sono da attribuire alla sua persona, però le rammentiamo che la missione affidatogli è questa! Invece succede perfettamente il contrario, oltre ad aumentare la spesa sanitaria si assiste alla soppressione di molti servizi, quelli rimasti, oltre alle lunghe fila di attesa, lasciano a desiderare a livello di prestazioni per carenza di personale e di attrezzature. Non è possibile continuare a sperperare il denaro dei contribuenti, regalando incarichi ad amici consenzienti dello sfascio con ordini di servizi illegali e senza atti deliberativi a norma di legge, creando per questi ambulatori ad alta specializzazione che appaiono e scompaiono come le stelle nella notte di San Lorenzo. Nel frattempo, gli ammalati post acuzie dimessi dai reparti che hanno garantito loro le prime cure, in assenza di posti letti per lunga degenza dove li ricoveriamo? Presso altre strutture, magari private con il beneplacito di tutti e non importa se a crescere è la spesa pubblica, tanto alla fine, ci sarà comunque un Pantaleone qualsiasi che pagherà per gli sperperi e gli errori della politica. Così vanno le cose!!
Per il movimento Centro Storico. Luzzi Giorgio