Il dibattito sulla droga che ha avuto luogo, nelle ultime settimane, su questo giornale, ha spinto molti nostri lettori a chiederci se facciamo parte della schiera dei “realisti”, favorevoli alla liberalizzazione delle droghe (per sconfiggere la criminalità e per evitare la marginalizzazione degli stessi tossicodipendenti), o degli “idealisti”, quelli per cui ogni droga è dannosa e che bisogna in tutti i modi estirpare questa piaga sociale.
Noi, essendo libertari, apparteniamo alla prima categoria, cioè a quelli che le droghe le vogliono libere, ma non in ragione di argomenti utilitaristici, nel senso che il proibizionismo ha fallito perché non è stato in grado di togliere dal commercio le sostanze assunte dai tossicodipendenti, favorendo così le organizzazioni criminali e marginalizzando ampi settori della società.
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