Il quinto sbarco di migranti registratosi nel porto di Corigliano nel corso di questo 2015, ed avvenuto ieri mattina intorno alle 8, si è contraddistinto non per l’arrivo di 254 persone provenienti da vari paesi nord africani o eventualmente per le loro condizioni di salute, ma soprattutto per le polemiche istituzionali che si sono registrate tra il comune di Corigliano ed il governo Renzi e di riflesso la prefettura di Cosenza. Infatti ieri mattina per la prima volta il comune ausonico era assente, a parte le assistenti sociali che hanno dovuto gestire la presenza di 5 minori non accompagnati, per il resto il sindaco Geraci ed il personale comunale non erano presenti, ne tanto meno è stata garantita la logistica che, invece, è stata curata dalla prefettura con l’arrivo, tra l’altro, di transenne messe a disposizione dal comune di Castrovillari.
Il sindaco Geraci, comunque, lo aveva preannunciato che il comune non avrebbe garantito alcuna forma di collaborazione o di assistenza: “Non abbiamo più fondi. – ha ribadito in una dichiarazione Geraci – In questo momento mettere in atto le risorse umane è difficile anche perchè per l’alluvione del 12 agosto c’è stata una disattenzione verso questo Comune. Il porto sarà sempre utilizzato per gli sbarchi ma noi manterremo la stessa linea assunta ieri anche perchè il Governo è stato poco presente a Corigliano per l’alluvione. Le transenne sono state chieste – ha aggiunto Geraci – ma le mie erano tutte impegnate per le frane, le buche che ci sono per le strade e per le varie situazioni di pericolo post alluvione. È anche vero che i migranti qui nel porto sono solo di passaggio ma come comune abbiamo sempre l’incombenza dei minori non accompagnati e ieri i servizi sociali del comune erano presenti al porto sin dalla mattina”. Ma il momento di polemica viva si è registrata allorquando al porto un giornalista ha chiesto al prefetto, Giancarlo Tomao, cosa rispondeva al sindaco Geraci il quale si lamentava dei ritardi nel rimborso delle spese sostenute addirittura in occasione del primo sbarco di migranti nel gennaio scorso, ed il prefetto ha risposto: “Il sindaco non lo chieda a me di questi ritardi, ma lo chieda ai suoi uffici preposti alla rendicontazione delle spese. Ebbene – ha concluso Tomao – le richieste di rimborso sono giunte con notevole ritardo”. E di rimando il sindaco Geraci ha affermato in merito: “Sulla storia delle richieste rimborso c’è stato un ritardo fisiologico. La questione delle richieste dei rimborsi ritengo sia secondaria anche perchè nello specifico abbiamo perso tempo nel presentare le richieste alla Prefettura perché si perde tempo nella rendicontazione. La rendicontazione è stata mandata per 3/4 alla Prefettura e comunque da gennaio, data del primo sbarco, ad agosto ancora abbiamo solo anticipato”. Questo per quanto attiene la posizione fortemente polemica assunta dal comune di Corigliano, per tornare, invece, alla cronaca dello sbarco di ieri mattina va detto che la nave Corsi della Guardia costiera è giunta nel porto di Corigliano ieri mattina poco dopo le 8 con a bordo 254 migranti di varie nazionalità. A bordo della nave c’erano 180 uomini, 69 donne (due incinte) e 5 minori le cui condizioni di salute sono buone. Due dei 254 migranti giunti a Corigliano hanno delle ferite e sono stati subito soccorsi e sottoposti alle cure mediche. I sanitari hanno prestato le cure anche alle due donne incinte. Alle attività di prima accoglienza e di soccorso, coordinate dal prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, hanno partecipano i medici del servizio 118, le forze dell’ordine ed i volontari delle associazioni. Una volta superato lo screening medico, i migranti sono stati trasferiti in centri di accoglienza così come previsto dal piano del ministero dell’Interno, solo 29 di loro rimarranno in Calabria ed esattamente nel centro di accoglienza di Crotone.
Giacinto De Pasquale