Un caro amico, genitore di due ragazzi appena adolescenti, mi chiama, preoccupato, nel cuore della notte, per dirmi di aver visto, in un noto locale della zona, frequentato anche dai suoi figli, alcuni ragazzi che sniffavano cocaina a cielo aperto, e cioè senza sentire il bisogno di nascondersi. E’ ovvio che per chi è genitore toccare con mano la realtà della droga, che magari si pensa appartenga ad altri mondi o al mondo virtuale dell’informazione, fa salire il sangue alla testa.
E’ un atteggiamento strano, ma comprensibile, poiché non è che la conferma di una realtà che cerchiamo di sedare dentro di noi con vari meccanismi psicologici: quando un figlio adolescente esce di casa per raggiungere un tempio dello “sballo del sabato sera”, dobbiamo mettere in conto anche la probabilità che possa far uso di droghe più o meno pesanti, con tutte le conseguenze del caso.
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