La Calabria, si sa, è terra figlia di un dio minore. E’ uno scrigno prezioso, negli anni svuotato ed depredato da mille vicissitudini.Tra i gioielli di questo forziere, penso a Schiavonea, la Perla Jonica. Un posto dove ho lasciato in pegno per sempre un pezzo del mio cuore, tra affetti e ricordi, tra il suo ridente mare cristallino e le sue vivaci “vinelle” popolate dai pescatori. Sono immagini che vivo con un sorriso, con ritrovata gioia e profonda nostalgia.
Però mi rendo conto, dopo diciotto anni, che, se smettessi di guardarla con gli occhi del cuore, lo stesso cuore comincierebbe a piangere di tristezza, malincoia e rabbia.
La rabbia di chi, anno dopo anno, vede affondare un territorio ricco di opportunità, per mano di gestioni politiche inadeguate, istituzioni assenti, delinquenti e operatori turistici ciechi.
Perchè, purtroppo, col tempo, lo svuotarsi delle strade e delle strutture turistiche è stato tangibile.
E non vengano a raccontarci la solita pappardella della crisi, perchè questo spopolarsi si è vissuto in concomitanza con la mancata volontà delle Istituzioni, in primis, e degli operatori turistici, poi, di voler continuare ad offrire al turista i servizi, il divertimento ed un minimo di decoro urbano.
Chi vuole il suo male, pianga se stesso: anni di accoglienza inadeguata, come se al turista nulla fosse dovuto e come se il suo ritorno fosse scontato, hanno portato ad un totale deperimento e depauperamento del territorio, che ora vivono sulla loro pelle i contribuenti e gli esercenti coriglianesi che, dopo anni floridi, sono stati costretti a stringere la cinghia.
Tante volte, è opinione comune, ci si è sentiti ospiti indesiderati, quasi invasori.
Ma è inutile, chi vive Schiavonea da sempre, riesce solo ad amarla.
Ed è proprio l’affezione, in questi giorni, a tenermi sulle spine, a portarmi a vedere con sofferenza le immagini che giungono dal borgo marinaro.
Sotto quel fango, potrebbe non esserci più la Schiavonea di sempre, perchè i danni al turismo sono tangibili ed ingenti.
Ma, come disse in uno spot Rino Gattuso, orgoglio di questa terra, dobbiamo metterci il cuore.
Non bisogna adirarsi per certe parole di chi ha a cuore il destino di Schiavonea, bisogna solo fare in modo che certe criticità diventino punti di forza, per dare alla Perla Ionica (ei fu?) tutti i giusti ingredienti per diventare il piatto più appetitoso, nel vasto menù della nostra Regione. Per far tornare a vivere le strade della Marina a migliaia di turisti contenti.
Basta poco: rialzati Corigliano, nessun fenomeno può impedire al sole di splendere ancora.