Un po’ di umilta’ non guasterebbe compagni cari!! Il silenzio, il torpore della sinistra coriglianese e’ peggio della tempesta.
Siamo stati traditi. Siamo stati così atrocemente traditi dai giochi di potere di tutti quelli che si ergono a padroni della sinistra locale, siamo stati traditi da coloro i quali 24 ore prima dalla presentazione delle liste alle amministrative hanno negato il loro appoggio al timido prof. Giovanni Leonino. Gli autori del “tradimento”, di chi ha regalato di fatto il comune alla destra, tra l’altro un comune sciolto per infiltrazione mafiosa, hanno un nome ed un cognome.
Sono quelli che hanno ridotto il PD e la sinistra in termini di consensi elettorali ai minimi storici, alla pari di una qualsiasi lista civica, relegando di fatto la sinistra ai margini del dibattito politico e decisionale. I cosiddetti santoni buoni per tutte le stagioni ci hanno svenduti. Non è possibile continuare a scherzare con i figli del popolo senza aspettarsi una reazione politica anche violenta alle prossime elezioni. Siamo seduti qui, ad aspettare su una polveriera. Per tanti coriglianesi la passione non è finita. Ma per gli altri? Non vogliamo dar giudizi e mettere il piede in casa altrui, ma i fatti ci sono e sono sotto gli occhi di tutti. I partiti oggi a Corigliano, compresi quelli che si definiscono di sinistra sono soprattutto macchine di potere e di clientela, noti per: scarsa conoscenza dei problemi della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto e legami con la realtà, con le esigenze e i bisogni umani. La loro stessa struttura organizzativa si è oramai conformata su questo modello, non sono più organizzatori del popolo, difensori dei deboli, sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un “boss” e dei “sottoboss” a loro volta al servizio del potente di turno purchè garante dei loro interessi. Sono i cosiddetti galoppini a cui la politica garantisce benefici, profitti e privilegi. A Corigliano, una città sottosviluppata sono tanti, li trovi nelle segreterie dei consiglieri regionali, negli uffici regionali, nelle commissioni regionali, nei reparti ospedalieri in attesa di una nomina a primario, sono figli di politici, sono consiglieri comunali, burocrati comunisti, chi proveniente dalla Democrazia Cristiana e politici trombati. Solo Corigliano ne vanta più di un centinaio. Gli esclusi da questo mercimonio sono i figli del popolo minuto, per capirci i cosiddetti fessi, i creduloni, gli ingenui, gli onesti, quelli che in tutte le competizioni elettorali si fanno un mazzo per convogliare il consenso su politici che una volta eletti andranno ad ingrassare i loro interessi e quello dei loro affiliati, lasciando a bocca asciutta chi per loro si è battuto. La sinistra, compresi gli orfani della D.C. che del P.D ne hanno fatto la loro casa per non essere di meno si sono adeguati a questo andazzo, rinnegando quegli ideali cosi cari ad E. Berlinguer, a favore del pensiero del pluri indagato Denis Verdini e del sen. Azzolini entrambi stampella del governo Renzi. Il dibattito politico, tra l’altro povero, sterile non suscita, non dico passioni, ma nemmeno interesse. L’elettorato di sinistra, quel poco rimasto è nelle mani qui a Corigliano di persone brave a sentenziare chi sia degno e chi no di parlare, di fare politica, bravi ad offendere a prescindere, caratteristiche queste da beceri narcisisti primi della classe e delle peggiori dittature, convinti di essere gli unti dal Signore, piccoli gerarchi di paese, intolleranti alla critica anche se propositiva, specialmente se questa viene da una razza inferiore a loro, arroganti, presuntuosi con i deboli, mansueti con i nemici del popolo, caratteristiche queste del pezzente arricchitosi. Chi erano lo sanno tutti, da dove provengono è noto anche perchè viviamo in un paese dove nel bene e nel male ci conosciamo quasi tutti come asserisce un noto esponente del PD locale già candidato a sindaco della città.
Per il movimento centro storico: Luzzi Giorgio.