Al di là degli annunci trionfali del neo assessore al bilancio Siinardi, che solo pochi mesi fa aveva sbattuto la porta in faccia al sindaco lamentando di aver incontrato “mille difficoltà e ostracismi vari”, salvo poi cambiare idea non appena gli è stata offerta la poltrona, proviamo a tracciare un bilancio dell’azione amministrativa di questa Giunta comunale.
Iniziamo da quello che dovrebbe essere il motore trainante della nostra economia: il turismo. In due anni non solo non si è investito un euro per il turismo e l’organizzazione di eventi, ma al contrario si è riusciti a disincentivarlo, introducendo una inspiegabile tassa di soggiorno, i cui proventi non sono stati reinvestiti nemmeno in minima parte per lo sviluppo del settore. Ambiente: Corigliano non è mai stata così sporca. La discarica di Cotrica continua a sversare percolato nel torrente e nei terreni circostanti. I depuratori non funzionano, l’amianto è ovunque, intere frazioni sono trascurate e sommerse di rifiuti. La differenziata non decolla, e mentre altrove riducono i conferimenti in discarica e risparmiano centinaia di migliaia di euro, da noi ci sono cassonetti lerci e corrosi dagli anni, e le tariffe aumentano. C’era la posibilità di liberarsi, attraverso un nuovo bando, dell’oneroso contratto in scadenza stipulato con Ecoross, a fronte di un servizio che lascia a desiderare, ma questa Giunta ha inspegabilmente deciso di prorogare il contratto precedente. Tributi: le aliquote sono tutte al massimo a fronte di servizi inesistenti. Inoltre siamo ancora ostaggio della Soget S.p.A, tra l’altro nota alle cronache giudiziarie con imputazioni piuttosto gravi, che i cittadini coriglianesi pagano con soldi pubblici per umiliarli e vessarli. L’incapacità di questa amministrazione di municipalizzare la riscossione dei tributi anche alla scadenza del contratto con la Soget è una responsabilità politica gravissima. Uso del territorio: si ripetono i vecchi schemi del passato. Ormai il consiglio comunale serve solo ad approvare le varianti agli strumenti urbanistici utili ai soliti costruttori che fanno il bello e il cattivo tempo. Lo scalo cittadino è sempre più simile ad un ammasso di cemento senza anima, non c’è una piazza, il verde pubblico è solo un ricordo, la viabilità è pessima e il consumo del suolo non è in alcun modo collegato a criteri demografici. Lavori pubblici: meglio stendere un velo pietoso. Il lungomare è un cantiere aperto in piena estate, piazza Salotto è un altro simbolo dell’incapacità amministrativa della nostra classe politica. Il progetto di via Nazionale è stato stravolto e ha perso tutte le caratteristiche originarie. Per non parlare dello stato delle nostre strade, tutte piene di buche e martoriate, da ultimo anche dalla Telecom, e rattoppate in maniera poco funzionale quando non addirittura pericolosa. Centro storico: a parte piazza del Popolo, frutto per lo più di finanziamenti già intercettati in passato, che comunque è stata restaurata con un progetto che non rende giustizia alla sua storia e alla bellezza di un tempo, nulla è stato fatto per rivitalizzare il borgo antico, e il degrado la fa da padrone, soprattutto nella zona intorno al Castello. Purtroppo non si può dire di meglio dello stato delle nostre scuole, del nostro ospedale, della nostra stazione ferroviaria, oltre al fatto che il nostro mare è minacciato dall’incubo delle trivellazioni. Questa non è la città che vogliamo! E allora cosa aspettiamo a ribellarci? Ce n’è abbastanza per chiedere a gran voce che chi ha fallito si faccia da parte. E’ fondamentale iniziare ad essere maggiormente selettivi ed esigenti verso la nostra classe politica, iniziando in prima persona a partecipare e a prestare attenzione a come viene gestita la cosa pubblica. Chiediamo il vostro aiuto per cambiare le sorti di Corigliano. La partecipazione è l’unica via per riscrivere la storia del nostro comune. Non ci possiamo più permettere indifferenza e deleghe in bianco a uomini politici capaci solo di fare promesse, ma interessati solo al tornaconto personale.
Il portavoce M5S Francesco Sapia in consiglio comunale.