Serata all’insegna del grande interrogativo dell’uomo, quella che si è svolta ieri, domenica 2 agosto, nel romitorio suggestivo di San Francischielli. Il professor Giuseppe De Rosis ha riproposto l’antico e mai risolto dilemma che fu già di Giobbe: perché il dolore? Si deve accettare l’imperscrutabile volere della Provvidenza perché le sue profondità sono insondabili o si deve lanciare il nostro grido contro un Dio lontano e assente?
Da un lato la fede inossidabile e totale, rintracciata nei brani di San Francesco di Paola, del Poverello di Assisi, di Jacopone da Todi, di Manzoni, dall’altro il dubbio se Dio si nasconda perché vuole lasciare libero l’uomo o perché non c’è, rintracciato nei brani di Cardenal e Pomilio. Di particolare intensità due interpretazioni: quella di Annelise Passerini, che ha recitato una poesia di Mario Luzi, e quella di Lella Persiani che ha riproposto un pezzo teatrale di Sartre. L’impegno, la disponibilità e l’apertura mentale di padre Antonio Bottino, superiore e rettore del convento, la regia – come sempre ineccepibile – di Francesco Verardi, le straordinarie musiche del maestro Giorgio Luzzi, i brani lirici intonati dalla straordinaria soprano Simona Corino, hanno chiuso il cerchio di una straordinaria serata.