Forse aveva perso il controllo per un improvviso malore, forse per una sterzata troppo brusca. Fatto sta che la sua auto era andata a schiantarsi proprio contro lo spigolo iniziale del guard-rail: come una spada, il lungo profilato metallico aveva sfondato lo sportello, proprio dal lato del conducente, per poi tranciare le gambe, uccidendolo sul colpo. Era il 28 febbraio 2011 quando Riccardo Piattelli perse la vita mentre stava percorrendo la SS 106 bis, meglio conosciuta come la strada della morte, nei pressi del Ristorante Zio Serafino.
Una morte la sua che avrebbe potuto essere evitata se quel guard-rail fosse stato a norma, se fosse stato installato rispettando i decreti ministeriali in vigore. I familiari del defunto hanno per questo denunciato i funzionari dell’A.N.A.S. e dell’impresa appaltatrice dei lavori di realizzazione ed installazione del guard-rail. I consulenti tecnici incaricati dal legale che rappresenta la famiglia della vittima, l’Avvocato Pasquale Di Iacovo, hanno infatti accertato che in base alle disposizioni ministeriali per quel tipo di barriera di protezione il terminale avrebbe dovuto essere montato in maniera diversa: non dritto e appena arricciato, bensì ricurvo verso l’esterno della carreggiata e degradante verso il basso, fino al livello dell’asfalto, proprio per evitare tragedie del genere. In sostanza, il terminale che era montato quando è avvenuto l’incidente, anziché attenuare gli effetti dell’urto, costituiva “una spada infissa nel suolo puntata contro coloro che malauguratamente urtavano la parte iniziale del guard-rail”. Questa è in sintesi la motivazione che ha spinto nella giornata di mercoledì scorso il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Castrovillari – Carmen Ciarcia – ad accogliere in toto le richieste avanzate dal Pubblico Ministero Maria Sofia Cozza e dall’Avv. Pasquale Di Iacovo, rinviando a giudizio per il reato di omicidio colposo tutti gli imputati, difesi dagli Avv.ti Marcello Manna ed Ettore Notti. Nel corso dell’udienza i familiari del defunto, per il tramite dell’Avv. Di Iacovo, hanno altresì chiesto ed ottenuto l’ammissione della richiesta di risarcimento dei danni avanzata nei confronti dei funzionari dell’A.N.A.S. e dell’impresa appaltatrice dei lavori di realizzazione ed installazione del guard-rail. Tra l’altro, quando il guard-rail fu ripristinato dopo l’incidente, il terminale non fu sostituito con uno a norma: ancora oggi non è del tipo previsto dal decreto ministeriale emanato il 21/06/2004 dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
Giacinto De Pasquale