Le politiche attive non servono anche al reinserimento nel mondo del lavoro di coloro che si trovano in gravi difficoltà e per questi motivi sono percettori di ammortizzatori sociali ? Il gruppo della mobilità di Corigliano che attualmente svolge la propria opera presso il Comune, il quesito sopra riportato lo rivolge alle istituzioni preposte a dare una risposta concreta: la Regione Calabria e il Comune.
Manca davvero poco ormai alla conclusione di questo ennesimo tirocinio formativo, e noi, che in totale siamo 80 presso il Comune di Corigliano, constatiamo come la nostra condizione socio-economica vada, purtroppo, deteriorandosi ulteriormente, tenuto conto come tra noi si va sempre più diffondendo l’amarezza e la delusione, per come il concetto delle politiche attive in questa nostra regione non viene inteso nella giusta direzione, in quanto le politiche poste in essere nei confronti dei lavoratori calabresi in mobilità non perseguono l’unico intento che è quello del reinserimento di queste persone nel mondo del lavoro. Questo stato di incertezza sta creando gravi disagi, non solo ai lavoratori, ma anche alle famiglie degli stessi. Attualmente, per così come si può evincere da documenti ufficiali diffusi nei giorni scorsi dall’ente, il Comune di Corigliano per ciò che attiene la pianta organica presenta un deficit di ben 50 unità, da qui la necessità da parte dell’ente di utilizzare noi lavoratori in mobilità, proprio per sopperire a questa carenza di personale. Nonostante questa carenza strutturale, noi lavoratori in mobilità veniamo utilizzati in maniera non continuativa. Ecco perché vogliamo invitare la Regione Calabria ed il Comune, proprio perché ci stiamo avvicinando alla data che decreterà il termine di questa nostra collaborazione, di muoversi per tempo affinché si possa finalmente predisporre un bando che preveda una nostra collocazione definitiva e duratura nel mondo del lavoro. Purtroppo dobbiamo notare come dalla Regione Calabria giungono segnali sicuramente negativi, è appena il caso di ricordare la recente ripugnante e vergognosa vicenda di “Rimborsopoli”. In pratica se da un lato non vi è la volontà di trovare i fondi necessari per dare una soluzione definitiva alla nostra condizione lavorativa, nonché cercare di aumentare il nostro già misero e tassato assegno di sostegno, dall’altra, invece, coloro che sono rimasti coinvolti nell’inchiesta “Rimborsopoli” pagavano con soldi pubblici i loro vizi. Ecco perché i lavoratori del gruppo di mobilità di Corigliano, che da oggi si stringono sempre più nella condivisione delle proprie sofferenze e dei propri diritti, nel lanciare al mondo della politica regionale e locale un messaggio di protesta e di contestazione per i tanti soprusi ai quali quotidianamente sono costretti a subire, perché ritengono che sia giunto il momento di dare dignità al proprio territorio e alle proprie famiglie, rivolgono sinceri auguri di buon lavoro al neo assessore al lavoro, Federica Roccisano, e auspicano che finalmente venga fatta nei loro confronti giustizia, attraverso quei provvedimenti che dovranno andare nella direzione di dare un lavoro stabile e duraturo a tutti i lavoratori in mobilità calabresi.
Gruppo dei lavoratori in mobilità
di Corigliano Calabro
Corigliano Calabro 10 luglio 2015