Tra cordate fantasma e tanto silenzio. Sta trascorrendo così l’estate del Corigliano Schiavonea. La prima squadra di calcio della città è vicina alla conclusione delle proprie attività agonistiche. Dopo aver lavorato per giorni sotto il sole, il gruppo ultras skizzati, cosi come il resto degli sportivi, è in attesa da settimane di notizie che però finora stentano ad arrivare.
Per giorni è circolata voce di una possibile cordata di imprenditori lombardi disposti ad investire nella squadra bianco azzurra. Ipotesi fantasiosa, forse messa in giro per tenere buono qualche credulone, ma in tutta franchezza pare davvero difficile che un gruppo di persone , tra l’altro di fuori regione, possano avere idea di investire in una squadra di promozione e che gioca tra l’altro, in una struttura assolutamente non a norma. Bergamaschi in arrivo, tra l’altro con i portafogli pieni , a parte, si è ormai alla stretta finale. Una decina di giorni per mettere in piedi una programmazione credibile, con una società completa. La precedente dirigenza ha consegnato diverse settimane fa il titolo sportivo all’amministrazione, da allora nessuna nuova. Un commissario, un referente, un politico in cerca di visibilità o di un pennacchietto momentaneo, nulla di nulla. Poveri skizzati. Per settimane a lavorare sotto il sole e per giunta illusi.