So che scrivo riguardo ad un problema che ormai risulta essere quasi ridondante anche solo ricordare, ma è davvero una vergogna! Giusto un anno fa ho perso mia Madre e dopo l’estenuante attesa di circa un mese è stata seppellita.
Il 9 giugno, purtroppo, causa perdita di mio padre mi ritrovo nuovamente alle prese con il cimitero di Corigliano calabro; ma le cose, anche se sembrava non potesse andar peggio…sono peggiorate!
Ogni due giorni faccio visita al feretro del mio povero Papà che insieme ai suoi “compagni di stanza” (quasi 20) attende da 19 giorni or sono (e molti anche di più) un loculo nel quale poter riposare.
In mattinata mi accingo a far visita al mio Papà, ma si può dire che non ho potuto far neanche questo!
Nella stanza in cui si trova, già stivata in lungo e in largo con i compagni di Papà “in attesa di poter riposare in pace” qualcuno ha pensato bene di continuare ad “archiviare” altre bare a terra ostruendo persino il passaggio per raggiungere le altre bare. Si..avete capito bene… a terra!
Non bastava il coraggio e lo sforzo di stare in quell’odore indescrivibile ogni giorno pur di stare vicino ai propri cari…
D’istinto ho chiesto spiegazioni al custode sul perché nel primo stanzino all’ingresso ci fosse solo una bara e tutto libero e perché invece le bare fossero ammassate nelle altre due. Mi astengo dal far considerazioni di tipo etico riguardo alle “preferenze e favoritismi” che vi aleggiano, ma quello che è accaduto nella giornata di oggi mi fa capire che abbiamo proprio toccato il fondo.
Il custode oltre a ripetermi che erano disposizioni del “responsabile” non ha saputo proliferar altra parola e voleva aiutarmi a raggiungere la bara del mio Papà (magari scavalcando la bara della signora che era a terra). Persino l’area antistante ai servizi igienici, come si evince dalle foto, è stato stivato di bare. Si,è proprio cosi…. se si vuole usufruire dei servizi igienici, bisogna passar tra le bare dei poveri corpi che per il momento riposano nell’atrio dei bagni.
Abbiamo anche il coraggio di dire che “ almeno da morti siamo tutti uguali”…ma Corigliano Calabro ancora una volta ce la fa a distinguersi anche in questo, si… perché a Corigliano Calabro un defunto, uscito dalla chiesa, prima di riposare dignitosamente in un loculo, deve passare dalla “sala d’attesa” e ogni notte noi dobbiamo andare a dormire con il pensiero di avere il nostro caro in balia del vento sperando che nel tempo che intercede fino alla sepoltura non subisca oltraggi o altro. Vergogna vergogna vergogna!
Montalto Angela