Il rimborso regionale, ancora una volta mette alla berlina un’intera classe politica. La regione è una vergognosa, l’ennesima, pagina nera della Calabria. Ma prima di guardare a Reggio andiamo a Corigliano. Che è meglio. I due anni passati hanno lasciato intendere solo poche cose. Resistenza agli attacchi , mal di pancia interni, poco rispetto per il leader o presunto tale e maldestri tentativi di farsi le scarpe tra loro. Qualche oppositore in consiglio si perde in sedute mattiniere e prive di senso.
C’è di tutto, sembra quasi un melodramma napoletano di Nino d’Angelo ai tempi del caschetto. Il paese, sarebbe da querela chiamare Corgliano ora una città, è un pugile suonato, con scandali e scandaletti ovunque. Sin dal primo giorno l’unione fantasma non ha portato bene. Presidenza del consiglio, con incluso record di longevità, scoop su affari personali, fughe di assessori , alleanze strane, con strette di mano negate. Una pagina amara, difficile da cancellare. Ora si è alla parte più difficile. Dove occorrerà, per i protagonisti, avere ancora più pelo sullo stomaco. Siamo già alla squagliatina, per dirla in stile fabrinziano. Che tra le varie cose è una delle contrade elettoralmente parlando tra le più sedotte ed abbandonate. Ora siamo al voltiamo pagina. E pensano che i cittadini sono pronti a farsi illudere o a dimenticare. I nuovi mostri che si propongono, in continuità all’attuale capolavoro amministrativo del duo delle meraviglie, dovrebbero dire, oggi e non domani, cosa pensano di questi due anni, cosa pensano dell’attuale operato amministrativo, quali problemi sono stati risolti e come è cambiata Corigliano. Lotto io, lottizza tu, incarico al collega io , lecchinaggio tu. Ma ogni giorno aumentano gli scontenti in vena di fare chiacchiere. La pizzeria come luogo deputato al grande tradimento politico in atto in questi tutto sommato ancora freschi giorni di inizio estate. Con il centro storico che crolla, anche se le residenze aumentano. Allo scalo il salotto è sempre più stretto, con buche enormi e tante zone sporche. Via nazionale è morta, punto. A Schiavonea comandano gli stranieri. Che purtroppo vivono in magazzini con la complicità di noi tutti. Nessuno escluso. Il lungomare è pieno di puttane, che non sono povere vittime di feroci aguzzini, ma sfrontate donne coraggiose e pronte a tutto. Vedi palate per postazioni più in vista. Preparatevi, organizzatevi, riunitevi, e continuate così. Resterete soli, in una città deserta, inquinata, e senza un euro in cassa. Avete già messo in campo tante buone azioni, avete ampiamente dimostrato di essere sulla buona strada. Avanti, e buona fortuna. Con un post. Attenzione, perché la bacinella goccia a goccia potrebbe riempirsi del tutto.
clacson