Nella fronda “geraciana” è iniziata la lotta clandestina. E da qualche settimana, infatti, che, tra i consiglieri che si rifanno direttamente al sindaco Geraci vi è un certo dinamismo con incontri, discussioni e discorsi, per lo più tenuti in maniera individuale.
Il problema della questione non consiste nel fatto che il Sindaco Geraci temi l’altra anima interna della maggioranza che si rifà a Giovanni Dima, giacché da quest’ultimo il Sindaco ha avuto carta bianca per operare e agire come ritiene più opportuno e necessario per l’amministrazione del Territorio; ma riguarda l’affidabilità di qualche suo potentissimo assessore che, difatti, in questa prima parte del mandato è stato il vero mentore della linea politica dell’Esecutivo Geraci.
E così qualche giovane avvocato nella veste di abile Consigliere comunale cerca di accreditarsi dal Sindaco, come maggiore fiduciario rispetto, proprio, all’ingombrante e potente esponente della Giunta.
In gioco c’è il presente ma soprattutto il futuro, ovviamente non della Citta’ ma della propria personale carriera. Almeno così è, da chi ha inteso infilarsi, con un tempismo perfetto, in questo nuovo “dilemma” poco shakespeariano e molto geraciano.
Il giovane avvocato nonché ambizioso Consigliere comunale riuscirà a fare scacco matto al “principe” degli assessori? Sicuramente, lo scalpitante Consigliere comunale, si sta dimostrando essere poco “affidabile”, giacché non basta essere un abile “disegnatore” di possibili traiettorie da realizzare, dal momento che queste pur avendo un fondamento logico hanno bisogno sempre di un rigore e una coesione intellettuale per essere realizzate, almeno questo si vocifera (anche) negli ambienti del “foro”.
Il rischio, se il Sindaco continuasse a languire in questo suo nuovo “dilemma”, è che altri equilibri interni alla Maggioranza potrebbero saltare, anche perché Giovanni Dima, è vero che aspetta lo schiarimento politico dello scenario nelle more della “caduta” renziana per determinarsi, ma tutto è tranne che uno sprovveduto.