Il PD scopre l’acqua calda, la conferma se c’è ne era bisogno viene dal comunicato del 01. 06.2015 e da tutti gli altri, il PD è bravo solo a fare illazioni gratuite che ingarbugliano ulteriormente il problema e nello stesso tempo gettano sospetti, tra l’altro senza fare i nomi di quei dirigenti che secondo loro non fanno il proprio, dando luogo, secondo il PD locale ad un servizio sanitario davvero preoccupante. Vorremmo sapere se nel mucchio includono anche quei professionisti seri e bravi che certamente non possono essere etichettati come affiliati alla politica o che abbiano instaurato all’interno dei vari presidi ospedalieri feudi personali come regalie politiche.
Questo modo di buttare fango negli occhi alla gente, vuole fare dimenticare le loro politiche dissennate che mirano soltanto a salvaguardare interessi spiccioli piuttosto che il bene comune del territorio e dei cittadini. Il PD dimentica volutamente che la sanità in Calabria non è stata gestita soltanto da Scopelliti, da Chiaravalloti, o dal direttore generale ASP/CS dott. Scarpelli ma anche dall’Avv. Petramala e dall’ex governatore Loiero. I compagni: F. Pacenza, N.Adamo probabilmente hanno gettato a loro tempo le basi a Scopelliti e company nel gestire la sanità nel pieno disprezzo del servizio e dei cittadini ma solo ad uso e consumo di quei tanti pseudo professionisti portatori di qualche manciata di voti se non addirittura del solo proprio voto. Il compagno F. Pacenza in qualità di responsabile del comparto sanità per il PD regionale dovrebbe affrontare la mappatura del personale infermieristico assegnato ai vari presidi ospedalieri, sia di quelli aperti che quelli chiusi, faccia un serio lavoro, censendo la mappatura del personale assegnato ai distretti sanitari di Trebisacce, di Corigliano, Rossano, Cariati. Da qui probabilmente salta fuori che il personale è mal distribuito e sotto questo punto di vista, se l’ospedale di Corigliano arranca, soffre di più rispetto ad altri ospedali tuttora aperti e se rischia la chiusura, dovrebbero chiedersi se la colpa è solo del personale distribuito male o delle decisioni della politica locale e regionale. A complicare le cose già complicate per se stessi contribuiscono i vari ambulatori specialistici illegali creati a misura per gli amici professionisti ed inseriti in altri contesti non specialistici che probabilmente servono semplicemente ad imboscare presunti professionisti, creando nel contempo disservizi all’utenza oltre che intralcio a seri professionisti e raparti. Ci meravigliamo che il compagno Pacenza non se ne sia accorto. A questo punto si corre il rischio che qualche maligno potrebbe mettere in conto che sia F. Pacenza e una fetta del PD di Corigliano deve ancora pagare o finire di pagare qualche debito di qualche storica sezione del PCI – PDS di Corigliano centro. Se l’ospedale di Corigliano viene percepito solo come funzione alberghiera la colpa è anche dei medici di famiglia, delle guardie mediche che con troppo facilità riempiono i pronto soccorsi intasandoli a discapito dei casi urgenti bisognosi di cure specialistiche.
Il PD coriglianese dimentica inoltre che la legge che stabilisce che i pazienti dimessi possono usufruire del servizio di farmacia ospedaliera per approvvigionarsi dei farmaci prescritti dal reparto, risparmiando il 50% sul costo previsto normalmente nelle farmacie private esterne, non sanno che è difficile attuare questo servizio in quanto presso la farmacia del Guido Compagna a prestare servizio vi è una sola farmacista., tra l’altro molte volte sprovvista di farmaci. Se il PD locale tiene a questo servizio, tiene a cuore gli interessi degli ammalati dimessi integri l’organico. Dimenticano inoltre che presso la farmacia del P.O. di Rossano i farmacisti sono tre, sono più di uno anche presso il distretto di Trebisacce e di Cariati.
Per motivi di tempo, ci siamo limitati ad elencare solo alcuni dei tanti disservizi, nel frattempo restiamo in attesa che il PD locale, e qualche personaggetto politico di cui non sentiamo nostalgia denuncino la realtà, le vere inefficienze, scoperchiano il calderone del malaffare, provino a non fare solo demagogia, facciano i nomi di quei professionisti che secondo loro si trincerano nei feudi creati ad hoc dalla politica per questi e che secondo il PD non all’altezza del loro compito, mortificando i diritti dei cittadini ed il buon nome del Guido Compagna.
Per il movimento centro storico: Un progetto per non morire. Giorgio Luzzi.