La vicenda che riguarda i contributi scolastici nei licei di Corigliano da qualche anno a questa parte è conosciuta bene da chi vive le due scuole, un po’ meno, purtroppo, da chi la segue tramite la stampa. Volendo tracciare una cronistoria, la questione dell’imposizione del contributo scolastico (perché questo avveniva e avviene nonostante le scusanti e le vie di traverso) divenne di dominio pubblico due anni fa, quando tramite un comunicato scritto dagli studenti si espresse questo grave atto illegale.
In sostanza, agli studenti dei licei, dal secondo di frequenza in poi (anno in cui, appunto, il governo richiede la tassa “di frequenza”, obbligatoria) veniva dato il modulo d’iscrizione, allegandogli un bollettino da pagare che, in caso contrario, avrebbe comportato la non iscrizione all’anno successivo. Il bollettino presentava la dicitura “tasse scolastiche”, ma superava di gran lunga l’importo di €15,13 della tassa obbligatoria “di frequenza”. Era, in realtà, il contributo scolastico volontario che nei licei veniva mascherato come tassa obbligatoria. Successivamente all’esplosione del caso sulla stampa locale, venne chiamata un’assemblea dal Dirigente Scolastico per chiarire la questione davanti genitori e studenti. Chi presenziò a quell’assemblea si ricorderà sicuramente che venne detto che la causa dell’imposizione del contributo scolastico era dovuta ad un problema di comunicazione tra dirigenza e manovalanza oltre che ad una mala comprensione di chi nei fatti doveva andare a pagarlo. Chi ne prese parte si ricorderà anche di una mamma avvocato che spiegò al Dirigente Scolatico la necessità di cambiare la dicitura del bollettino in “contributo scolastico volontario” perché altrimenti non ci sarebbe stata la possibilità di una detrazione fiscale. Di fatto vennero scaricate alcune responsabilità, ma dopo quest’assemblea le cose cambiarono realmente: il bollettino venne diviso in due (uno per il contributo scolastico volontario e uno per la tassa di frequenza obbligatoria), gli venne cambiata la dicitura in modo corretto, gli venne allegato un foglio che spiegava sinceramente che la richiesta del contributo era determinata dai continui tagli all’istruzione e non vennero registrati casi di imposizione. La storia, però, si è ripetuta quest’anno. Per essere in malafede probabilmente perché le acque sembravano calmate. Nessuna chiarificazione scritta tra parte da pagare obbligatoria per la frequenza degli studi e parte volontaria e nessuna sincera dichiarazione di essere finanziariamente con l’acqua alla gola a causa di precise scelte politiche. Se questi mancamenti possono essere accettati, non può essere accettato assolutamente l’obbligo di pagamento del contributo (pena la non iscrizione all’anno successivo) e chi dice che questo non sia accaduto mente sapendo di mentire! E sulla veridicità dei fatti si interroghino gli studenti e i loro genitori. Nel comunicato redatto in questi giorni dalla dirigenza dei Licei si legge una cosa condivisibile, cioè che la questione del contributo debba essere trattata col Ministero competente e non col blog di Corigliano. Questo è giusto per quanto riguarda la politicità della questione, ma non la praticità, ovvero il rapporto componente studentesca-familiare/dirigenza che possibilmente dovrebbe essere risolto internamente. Così non è potuto essere perché le risposte date da chi di dovere in questi ultimi mesi sono state di tutti i tipi fino all’estrema confusione. Poi di nuovo vennero chiamati gli studenti ai loro doveri volontari nei confronti della scuola. Ecco il motivo del primo comunicato e di questo, ennesimo. Non si può negare l’innegabile. Vista l’occasione, ci appelliamo alle famiglie affinché non si identifichino come responsabili del mal funzionamento della scuola se aderiscono al boicottaggio del contributo volontario che, come fatto intendere dal succitato comunicato della Dirigenza dei Licei di Corigliano, è ormai l’unico sostentamento del sistema scolastico italiano. Informiamo inoltre che la tassa, obbligatoria, di frequenza è di €15,13 euro (da versare all’ufficio delle entrate) e che la nostra campagna politica non è assolutamente diretta contro la Dirigenza che, anzi, comprendiamo in pieno. Mentre, però, il Governo non fa mancare i finanziamenti alle scuole private, alle spese militari o al salvataggio ai grandi monopòli (che grazie agli stessi finanziamenti delocalizzano), l’istruzione pubblica viene smantellata riforma dopo riforma tramite un progetto politico ben preciso. Il bivio sta tra il continuare a sostituirsi alle responsabilità statali od opporsi alla costruzione di una scuola sempre più esclusiva. Ne và del diritto allo studio per come è stato concesso che sotto questo sistema economico sta scomparendo.
Collettivo Licei di Corigliano