Giulia ha il diritto di vivere e di avere giustizia
Non ho piu’ voglia di vivere, vivere ormai non ha piu’ senso. Ho sempre creduto nelle istituzioni e nella giustizia Italiana ma oggi da loro sono stato deluso. Sono un padre che ha perso tutto. Cinque anni fa’ alcuni medici dell’ Ospedale Guido Compagna di Corigliano Calabro, in Calabria, in provincia di Cosenza, hanno negato a mia figlia il diritto ad essere come tutte le sue coetanee . Contro ignoti ho esposto denuncia penale ed oggi tali medici hanno un nome.
Oggi dopo due richieste di archiviazioni rigettate dal Gip di Castrovillari Dott. Letizia Benigno e dopo la sostituzione di una ctu il titolare dell’ incidente probatorio disposto sulla mia piccola Giulia torna a negare l’ evidenza. La perizia del collegio peritale in poche parole oggi continua a sostenere le stesse cose che a suo tempo sostenevano i ctu sostituiti dal Gip. Ma stranamente ed incomprensibilmente si ci rifiuta ancora una volta di vedere il caso Giulia senza paraocchi e senza barriere di dubbia interpretazione. Giulia non e’ solo vittima di un singolo errore medico ma e’ vittima di un complesso di negligenze, errori ed omissioni e diagnosi errate. Perche’ il giudice Benigno si rifiuta di capire ed il ctu preposto all’ incidente probatorio e’ sordo alle nostre istanze tra l’ altro documentate e certificate da medici di strutture pubbliche ? E’ difficile leggere il perche’ nella relazione dei periti del tribunale dott. Lucia e dott Torsiello per la seconda volta, la prima fu’ quella dei precedenti ctu sostituiti dal Gip, per l’ ennesima volta si ci rifiuta di analizzare le vicende per come dovuto, evitando di tracciare fatti gravi ed evidenziandone altri in modo offuscato, non scevro da pregiudizi e frasi dette. Non esiste peggior cieco di quel cieco che non vuole vedere. Sono stati di nuovo mandati in fumo anni di indagine, udienze svolte, soldi spesi che mi hanno ridotto alla fame. Si e’ di nuovo sorvolato su quanto scritto in corso delle innumerevoli dimissioni di Giulia da ospedali pubblici, non si e’ voluto leggere e discutere sulle argomentazioni dei nostri periti legali che con forza documentata ed in piu’ occasioni, l’ incidente probatorio l’ ultima in ordine di tempo, hanno a chiare lettere che Giulia Montera e’ vittima di una gestione errata sia prima che durante e che dopo il parto. Ha nulla sono servite per altro le testimonianze di ben otto persone . La giustizia Italiana si rifiuta di trattare, per come conviene e per come e’ giusto legalmente, il caso di mia figlia Giulia Montera, si cerca di rimandare o di non affermare la verita’ , Giulia Montera e’ vittima di mani umane in camice bianco . Sig. Presidente della Repubblica, Sua eccellenza Papa Francesco, proprio lei che ha stretto mia figlia tra le sue braccia, sig. Presidente del consiglio aiutatemi a fare giustizia. Mi rivolgo a lei on. Mattarella, a lei on. Renzi ed a lei Eminenza Papa Francesco non lasciate questa lettera marcire in un cassetto . Aiutatemi. Sono un padre che non ha piu’ niente da perdere, sono un padre a cui sia la rai che mediaset non hanno mai voluto dare voce, sono un padre al quale mai nessun giornale di tiratura nazionale ha mai aperto le proprie pagine, sono un padre che chiede giustizia per sua figlia . Sono pronto a dire basta con un atto eclatante, mi hanno ucciso mia figlia il 30 Marzo 2010 e la stanno riuccidendo oggi negandogli giustizia. Sono pronto a tutto in segno di disprezzo verso chi si rifiuta di trovare il colpevole od i colpevoli, un padre che perde una figlia e’ pronto a perdere tutto perche’ ormai non ha piu’ nessuno scopo di vita per cui andare avanti . Se non esiste una giustizia legale, se non esite una giustizia divina esidte sicuramente una giustizia umana
CORIGLIANO CALABRO 17-04-2015
Gabriele Montera