Buonofiglio affronta dei temi sempre forti, e, secondo me, anche se non sempre lo condivido, da lustro e dignità alla categoria dei giornalisti coriglianesi. Di ragazzi mai stati ragazzi me ne ricordo tantissimi a Corigliano, finiti male o perché sono in galera o peggio ancora non vivono più. Certamente il giudice che ha affrontato il problema di togliere i figli da ambienti che non offrono nessun futuro ai ragazzi, ha dimostrato coraggio e capacità di proposta.
Che futuro ha un ragazzo, che, persino la madre incoraggia sulla strada del crimine? Nello stesso tempo, è evidente che, togliere un ragazzo alla propria famiglia, crea un trauma che difficilmente viene superato. Sono i dubbi e i tormenti di chi ha a cuore le sorti del paese e delle persone.
Forse, se tra la gente, ci fosse un clima sociale diverso, non sarebbe necessario usare metodi così drastici, se il faro guida non fossero solo i soldi, nella vita di ognuno di noi, forse chi delinque, si troverebbe a disagio e qualche dubbio, farebbe capolino nella mente perversa di chi ha il destino segnato sin dalla nascita. Invece un paese che, in massa, richiede la disoccupazione agricola, che avvocati e medici, o coprono con il loro silenzio, o sono gli attori principali, di truffe alle assicurazioni, all’ INPS, all’ INAIL e via discorrendo, offrono il terreno fertile al malaffare, ne sono l’ incubatrice che tiene al riparo la malavita. Se ci fosse una cittadinanza più partecipe, una classe politica più accorta ai disagi sociali, se i politici meridionali perorassero la causa degli operatori sociali che quando ci sono, sono considerati zero assoluto, e anzi, vengono considerati come dei sistemati, dalla politica, perché fanno poco o niente e prendono un signor stipendio. I servizi sociali in Calabria come e dove operano? Quando sono intervenuti con denunce forti e risentite?
Basta leggere un qualsiasi giornale, libro o ascoltare i notiziari seri, il grado di criminalità diminuisce dove le scuole funzionano, i cittadini sono istruiti e informati, dove le leggi e le regole sociali vengono rispettate e dove chi sbaglia, paga il giusto prezzo alla società. Occorrerebbe che per miracolo, i meridionali ci rendessimo conto di questo e potremmo cambiare, ma io non credo ai miracoli, ma penso che il futuro migliora se i giovani di adesso rompono con il clima marcio di adesso che offre malessere e incultura. Probabilmente il trauma dei giovani figli della ndrangheta, tolti alle famiglie, sarà superato da un futuro migliore e da un clima di operosità, pace e tranquillità mentre se tutto rimane come adesso… guardiamo attorno …e che vediamo?
Mario