Signor Sindaco lei politicamente è fortunato, piace alla destra, al centro, alle liste civiche che le fanno la corte e gli votano tutto, piace al M5S ma in particolare è gradito ai consiglieri del PD e al partito. Signor sindaco, è fortunato anche perché l’offerta politica coriglianese di questi tempi è scadente, impreparata ad organizzarsi per offrire alla città un’alternativa alla sua politica, vuoi anche perché quel che rimane dell’attuale classe politica opera esclusivamente per interessi personali e non è fruttuoso per questi ingaggiare adesso con lei una vera opposizione.
Se non sono d’accordo con i suoi provvedimenti nella peggiore delle ipotesi si astengono per dare una parvenza di opposizione. D’altronde è difficile dargli torto, fanno parte di un partito che a livello locale fatica a trovare la quadra, un partito dove sono attraccati tutti e senza una visione unitaria indirizzata al dialogo, un PD locale dilaniato da congiure interne e da correnti, per intenderci un partito sottomesso ai soliti affaristi e personaggi eternamente insoddisfatti politicamente ma impegnati però alla ricerca di uno sponsor politico, sia esso regionale che nazionale che gli garantisca quella visibilità e spazio politico usati contro chi vorrebbe cambiare qualcosa. Un partito dove non corre buon sangue tra i diversi circoli, retti a loro volta da soggetti frutto di compromessi e che non dialogano tra di loro. Se a questo sindaco aggiungete i cosiddetti guastatori di sempre, artefici di aver fatto scomparire la sinistra a Corigliano e di averla fatta vincere, le garantiamo che lei governerà la città fino alla vecchiaia, che Dio la protegga anche perché all’orizzonte non c’è niente di nuovo. Qualche preoccupazione potrebbe venirle da un suo amico che direttamente o indirettamente condiziona le scelte di parte dei suoi consiglieri comunali. Per quel che ci risulta pare che abbia già messo in moto la sua macchina elettorale in previsione della staffetta alle prossime amministrative. Non saremo noi a dettargli l’agenda, prima perché non siamo presenti sugli scranni del consiglio comunale, secondo perché lei ed assieme a voi, tutta la classe politica coriglianese pur di chiuderci la bocca ed augurarsi di farci sparire dalla scena politica locale vi siete coalizzati, avete adottato la teoria dell’intolleranza, del non dialogo, dell’indifferenza, dell’odio nei nostri confronti, manca poco per fare diventare la nostra attività politica un reato, ma fino a quando? A differenza dei partiti, anche di quelli ben strutturati e presenti sul territorio, siamo gli unici impegnati quotidianamente “anche se ci vogliono fare apparire quattro gatti” che con tante difficoltà cercano di fare emergere la dissennata gestione della cosa pubblica ed i soprusi a cui le famiglie coriglianesi sono sottoposte giornalmente. Una per tutte il connubio di affari tra il comune e la Soget artefici entrambi di vessazioni, di abusi ed indebito arricchimento in materia di tasse locali anche con la complicità del governo Renzi e del PD, che usa i sindaci come loro gabellieri ed esattori delle tasse statali. Questo è possibile perché la buona politica ha abdicato a favore dell’arricchimento individuale e dalla corsa alla conquista di una nomina al banchetto del potere senza tenere in debito conto se l’interessato abbia o meno le qualità morali e culturali per ricoprire magari il ruolo di un assessorato sia esso comunale, provinciale o regionale. A dare voce ai trombati, agli assistiti politicamente è l’auto esclusione dalla politica dei tanti cittadini onesti che potrebbero dare un enorme contributo sia politico che culturale a questa sfortunata cittadina. Da quel poco che ne sappiamo pare, (ed è bene usare il condizionale) che l’amministrazione comunale sia orientata a dare ai privati la gestione del cimitero, delle scuole materne, degli impianti sportivi e tutti quei servizi che il comune fa fatica a gestire. Ci rifiutiamo di pensare che l’amministrazione comunale abdichi a favore dei privati per fare cassa. Avremmo preferito che lei sindaco avesse messo in atto la sua rivoluzione, quella tanta decantata in campagna elettorale, invece fino adesso ha fatto poco, anche perché lei come i tanti sindaci e politici che l’hanno preceduta si è dovuto chinare alle richieste di alcuni suoi consiglieri comunali o dei loro sponsor nel momento in cui gli hanno imposto i nomi di alcuni assessori a loro vicini o addirittura parenti rivelatosi nel tempo inefficaci nella promozione del patrimonio naturale e culturale del territorio e della città. Si spera che l’assessore competente a differenza degli altri due anni infruttuosi già trascorsi metta in pratica un programma che animi le serate estive a Schiavonea e che favorisca il recupero delle tradizioni popolari nel centro storico per il rilancio della vita economica e sociale almeno nel periodo estivo. Non potete continuare a farci credere che le inadempienze sono frutto solo della nota situazione di difficoltà economica – finanziaria in cui versa il comune. La verità è che fino adesso non vi sono tracce di una gestione e capacità organizzative e di coordinamento tendenti a soddisfare i bisogni minimi, anche perché la gestione amministrativa delle deleghe che compongono gli assessorati richiede comprovate competenze ed esperienza, non fosse altro per giustificare lo stipendio percepito e pagato da noi contribuenti.
Per il movimento centro storico: Un progetto per non morire. Luzzi Giorgio