Spesso, troppo spesso, si concentrano le attenzioni su quelli che sono gli argomenti istituzionali legati alla formazione e alla didattica dei bambini in tutte le scuole di ogni ordine e grado. A discapito evidentemente, ma certamente non negativamente, di quello che è o dovrebbe essere il percorso educativo che ogni bambino, ragazzo e adolescente dovrebbe seguire. Ecco insorgere difficoltà nella socializzazione, difficoltà nella comunicazione, difficoltà nel rapportarsi con gli altri, trovando troppo facilmente sfogo nella pseudo comunicazione attraverso l’utilizzazione di questi nuovi sistemi ( i social network ) di mantenere e coltivare i rapporti con gli altri.
Nell’ottica di poter dare un contributo diverso, magari cercando di sottolineare partendo dalla base, che i rapporti si creano e si consolidano proprio attraverso lo scambio diretto di opinioni, idee, e quant’altro, che nella scuola primaria “ Rodari “ di Corigliano è partita una iniziativa lodevolissima, di affrontare direttamente con i bambini tematiche e argomentazioni semplici ma allo stesso tempo basilari per la corretta crescita e formazione degli stessi.” Educazione alla convivenza e responsabilità.” Questo è il titolo del percorso che l’insegnante Rosetta Fusaro ha voluto dare a questa iniziativa. La dirigente scolastica dell’istituto comprensivo V. Tieri, Carmela Bombina Giudice ha immediatamente afferrato la valenza didattica ed educativa dell’iniziativa ponendosi lei stessa, in prima persona a moderare, guidare, ascoltare, suggerire e quant’altro usciva dalla vivacità della mente dei bambini coinvolti.
Si è parlato di bugie, piccole o grandi che siano, si è cercato di spiegarne le conseguenze, a cosa può portare una innocente bugia, se viene trascurata. Si è parlato dei no che aiutano a crescere, che non si deve sempre accontentare le richieste che arrivano dai bambini o dai ragazzi. A conferma che gli argomenti hanno letteralmente preso l’interesse dei bambini, di seguito pubblico un testo totalmente scritto da una bambina di 5° elementare.
“ A cosa servono i no? Parlane.
Molto spesso, dopo aver fatto una richiesta ai nostri genitori, riceviamo come risposta un si, ma si dovrebbe imparare ad usare i no. A volte solo perché è più semplice acconsentiamo a molte domande, non rendendoci conto che non è una cosa giusta. Spesso dopo aver ricevuto come risposta un no , ci sentiamo delusi e incompresi e la rabbia non ci fa capire più niente. Ripensandoci però , i no sono molto importanti perchè ci insegnano a rispettare il nostro dovere, a non rifare lo stesso errore e a capire i nostri sbagli. I nostri genitori non ci dicono mai no per farci un dispetto, se in quel momento non possono accontentarci dobbiamo metterci nei loro panni e capendo la loro situazione, dobbiamo affiancarli, perché d’altronde arrabbiandosi, si sprecano energie preziose e poi….. un no non è la fine del mondo! Dire si è quasi sempre la cosa più facile, ma se si ritiene che è no la risposta esatta, bisogna essere coerenti e mantenere la propria opinione anche se gli altri cercano di persuaderti facendoti sfuggire un si. Per concludere i no sono veramente indispensabili, perché ogni giorno ci danno una lezione di vita.”
Questa è l’opinione di una bambina di 5° elementare.
Giudicate voi.