A farne le spese di questo matrimonio di affari sono le famiglie coriglianesi, in particolare gli anziani, quelli che non hanno praticità nel conservare bollette già pagate, quelli che vivono da soli e che sono svantaggiati a recarsi presso gli uffici della società per contestare pagamenti già effettuati. Migliaia sono anche le lettere di notifiche e che costano ai contribuenti 5,88 euro in più. Di questi, quanto incassa il comune?
I due soci ”comune e soget” oltre ad essere specialisti nella pratica dell’indebito arricchimento a spese dei cittadini, pretendono balzelli già pagati e pretestuosi per fare cassa: esempio tassare magari un vaso o una piantina messa sul marciapiede per abbellire questo degradato paese, tassare una tenda che ruba un po’di sole, un gradino che serve magari ad un anziano per entrare in casa propria, l’ombra del ferro che sostiene una piccola pubblicità o la tassa sulla depurazione dichiarata illegale. Cose assurde, tangenti che si protraggono da decenni. Signor Sindaco, perché non recepisce le sentenze in merito alla depurazione? Lei, al pari dei tanti politici che l’hanno preceduta è così abile nel giocare sulle parole, non solo per violare i propri giuramenti ma anche per rinnegare le promesse fatte in campagna elettorale. E’ pensare che la sua campagna elettorale era improntata su un programma politico ben preciso, cambiato in seguito a non onorare le promesse come purtroppo hanno fatto anche le amministrazioni che l’hanno preceduta. Queste sono le sue promesse mantenute? Questa è la sua legalità? Quella legalità di cui Lei ed i suoi in campagna elettorale eravate i garanti facendone all’epoca il vostro cavallo di Troia. Lei preso dai tanti impegni forse non si rende conto che la maggioranza dei cittadini vive in miseria peggio della Grecia, lei con la complicità della Soget continua a succhiare quel poco di sangue rimastoci con balzelli che non trovano rispondenza nella realtà. Sig. Sindaco, noi siamo testardi è per questo le chiediamo: cosa c’è che non va all’interno della macchina comunale, chi frena il progresso del comune, chi si mette di traverso alla trasparenza, chi frena la legalità, la partecipazione della città alla cosa pubblica. Dia una risposta alla cittadinanza, esca dalla sua stanza, venga tra la gente come soleva fare, ci informi sulle sue promesse non mantenute, per esempio sulla Meris, del come possa far fruttare alle casse del comune il patrimonio immobiliare, ci parli della Cooperativa la Proletaria e quanto questa versa al comune per l’affitto delle terre di proprietà dell’ente, ci dica a che punto è l’iter delle società partecipate ecc. I suoi consiglieri, per lo più giovani volenterosi cosa propongono, le può sembrare strano la cittadinanza nemmeno li conosce, quali sono i loro programmi per dare sollievo economico, morale al disagio della città e del territorio. Lo facciano sapere, non si limitino ad alzare il dito quando gli viene ordinato in consiglio comunale. Lei sa certamente che non è stato votato per tartassare i cittadini o per non avere in cambio servizi, è stato votato prima di tutto, chi a torto e chi a ragione credeva che lei fosse alternativo a quel pezzo di centro sinistra arrivato alle ultime amministrazioni dilaniato dalle faide interne oramai irreversibili. Fino adesso egregio Sindaco non si vedono vantaggi tangibili da questa indiscriminata tassazione. Vuol dire che questa ricetta, la sua non funziona, se la cura non funziona non è colpa del malato, bensì di chi dovrebbe curare, di chi amministra adesso, di chi ha amministrato la città ieri e di qualche funzionario o tecnico ancora oggi legato al cordone ombelicale di politici del passato e di ex sindaci che hanno scialacquato e sperperato risorse pubbliche. I fatti, i risultati, la storia politica di Corigliano, piaccia o non piaccia, ci portano a questa conclusione. La verità è che i partiti e buona parte di cittadini non difendono, non rappresentano più gli interessi della città, entrambi si distinguono nel divertirsi a vedere la città come una discarica di fallimenti, di illegalità e di corruzione sociale diffusa. Signor Sindaco il comune si adoperi affinché venga affrontata la piaga dell’evasione fiscale, venga fatta una nuova anagrafe degli indirizzi attuali, non fosse altro per evitare che i cittadini ricevono doppie richieste di pagamento per lo stesso immobile. Gli indirizzi in questione sono: Viale Salerno, ancora censito come contrada Malfrancato, lo stesso succede per Torricella, per l’agglomerato Perla Ionica ecc. Ripristini le agevolazioni sui tributi comunali, dia la possibilità di rateizzare ulteriormente i nostri debiti, tolga le sanzioni, gli interessi sui tributi arretrati, non fosse altro che prevalente è la grave crisi economica che attanaglia i cittadini e l’intero territorio.
Per il movimento centro storico: Un progetto per non morire. Luzzi Giorgio.