Ho letto che i Carabinieri, l’ altro giorno, hanno arrestato due persone “con le mani nel sacco”, hanno rubato 40 Kg di arance. I commenti a quest’ articolo sono i più disparati e tutti o quasi a sfondo razzista. I Carabinieri hanno fatto il loro dovere, di fronte ad un reato , gli autori vengono identificati e portati in caserma, poi il giudice decide se confermare l’ arresto o meno. Questo tipo di procedura vale per tutti, cittadini italiani, extracomunitari o nomadi. Tant’è vero che i due sono stati messi in libertà dopo l’ identificazione.
La cosa che però mi lascia esterrefatto è che nessun commento ha preso in considerazione la qualità del furto, 40 kg di arance hanno un valore commerciali, per il contadino che ha subito il furto, ammesso che glieli pagano 15/ 20 centesimi al chilo, di 6,00 / 8,00 euro. Ora senza voler nulla togliere al reato , ma una considerazione, secondo il mio modesto parere, va fatta. Un furto di tale portata è un furto da miserabili, da quattro soldi, sono sicuro che nelle campagne coriglianesi, se non diventa un fatto quotidiano, anziché farseli rubare, molti contadini, li avrebbero regalati, ne conosco tantissimi che per non rimetterci, neanche li raccolgono.
Un paese che ha questo tipo di microcriminalità è un paese che muore di fame, che non ha futuro e non offre nessuna possibilità di riscatto ai propri cittadini che, nella scala sociale, occupano le ultime posizioni.
L’ altro articolo letto è che le famose dune di macchia mediterranea sono state spazzate via con le mareggiate invernali e che, lo apprendo dal commento, sono costate ben 4 milioni di euro. Ora mettiamo a confronto i due eventi, il ladro di arance che se gli riusciva portava a casa un bottino di 6/8 euro, finito sui giornali e additati da tutti come nullafacenti e pluripregiudicati, mentre agli autori, ideatori e progettisti dello sperpero di ben 4 milioni di euro non gli si imputa niente, magari verranno rieletti alle prossime elezioni, gli verranno assegnati nuove opere pubbliche da realizzare e saranno riveriti e rispettati da tutti. Alla luce di queste considerazioni mi pongo delle domanda: “ma in un paese che succedono paradossi simili da chi e perché è amministrato? Gli abitanti di questo paese che rapporto hanno con la logica? Le persone che vorrebbero vivere in un contesto civile e rispettoso delle regole che possibilità hanno di non mangiarsi il fegato?
Mario