Non tratto neppure del merito della questione. Non sono un giornalista e neppure un magistrato. Da semplice cittadino attendo ,sempre e comunque, fiducioso l’esito finale dei percorsi giudiziari. Sono però un dirigente politico di una piccola forza che ispira la propria azione a grandi ideali. Tra questi abbiamo ereditato un modo di intendere la “politica”come termine conclusivo di una scelta di vita basata su scelte di fondo. ra queste la completa gratuità dell’impegno politico ed organizzativo.
Un modo di “come stare su questo mondo” scegliendo in principio un alterità comportamentale uniformata a quella “differenza comunista”che ti inibiva persino nelle congetture la possibilità di poter accedere ai compromessi.Rinunciavi a carriere,privilegi,guadagni facili,”raccomandazioni”vantaggi.. ed ovvio persino ai minimi elementi corruttivi che per tantissima parte della “società civile”risultano essere oggetto di quotidiana contrattazione.Ben differente atteggiamento rispetto a quanti viceversa con minime o grandi illegalità costruiscono fortune e carriere. Perchè il motto,quasi una rievocazione gentiliana,era”meglio avere torto da soli che ragione contro il partito”.Il partito era sopra ogni altra sfera,una comunità concreta che si espandeva quasi a superstruttura religiosa.L’etica era praticata in origine,ed oggi se questa fosse la cartina tornasole della politica non avremmo istituzioni zeppe di “avvisati e rinviati” che imbarazzano e coinvolgono le nostre istituzioni repubblicane.Ma come si diceva una significativa quota di consenso si ottiene proprio con il raggiro sistematico della legalità.Ed in questo pescano a piene mani in quella terrificante e silenziosa palude d’indifferenza paludosa che copre tanto finto perbenismo .Alberto Laise non ha ricevuto ancora alcuna comunicazione. Ma dentro di sè vive quella tensione di allora. Si fa da parte dalla sua comunità perchè le storie e le vite delle compagne e dei compagni non debbono essere scalfite nemmeno dal dubbio. Questa è la “diversità”che dovrebbe far riflettere non solo noi ma tutte quelle ampie schiere di inconsapevoli protagonisti delle macerie umane e morali che stanno trascinando verso il fango la nostra Repubblica Sono consapevole del sottile limbo di ipocrisia di tanta invertebrata genia umana,che tenta di nascondere le proprie vergogne e le proprie complicità,piccole o grandi che siano,con” il tanto siamo tutti uguali”. Ognuno dentro la propria coscienza porta i segni indelebili delle proprie azioni. So che possono sembrare parole su parole,me dentro ci sono anni di frequentazione,di iniziative,passioni,di posizioni a volte persino inconciliabili ..Attenderemo l’esito delle indagini con serenità. Ma alcune sentenze si scrivono già con l’atteggiamento di chi non ha voluto che minimamente si riconducesse ad altri una propria personale traversia. Oggi io e tutte/i le compagne/i di SEL, possiamo dire con certezza,che non siamo affatto “Uguali”. Oggi io rivendico e ne sono orgoglioso la mia comune appartenenza ad una comunità vera,pulita,corretta.rivendico e ne sono orgoglioso,la mia amicizia e la mia militanza comune con il compagno Alberto.