Allorquando una comunità decide di non darsi più delle regole chiare e certe, di attenersi a poche ma elementari norme tese a regolamentare la pacifica convivenza sociale, a tal punto la comunità stessa cessa di essere tale e ritorna allo status primordiale: un’orda in preda agli istinti. Consapevoli di tale assunto, siamo qui a chiedere, nell’immediato, interventi celeri ed efficaci quantomeno per porre un freno, pur se nell’impossibilità purtroppo di debellarlo completamente, al triste e dilagante fenomeno della prostituzione.
È quanto dichiara il Coordinamento di Forza Italia di Corigliano Calabro che, nel formulare un grido d’allarme sulla problematica in atto sul territorio, evidenzia riflessioni e lancia proposte operative nel merito all’indirizzo dell’Amministrazione Comunale.
Siamo dinnanzi ad una vera emergenza sociale. L’esercizio della prostituzione, per scelta o costrizione, ha raggiunto a Corigliano numeri e scene dalle drammatiche proporzioni. Sulla statale 106, ai bordi delle strade, a ridosso delle campagne, un po’ ovunque insomma, giovani donne vendono il proprio corpo dando vita ad immagini nefaste, alle quali mai avremmo voluto far assistere ai nostri figli. Il mercimonio della dignità umana si consuma in ogni dove del territorio comunale, ormai facendola da padrone anche sul Lungomare di Schiavonea che, da luogo destinato al relax ed alle vacanze per famiglie, sembra invece essere stato deputato all’incontro tra prostitute e ‘clienti’. Forza Italia non vuole rassegnarsi ad assistere inerme a quest’ulteriore declino della Città, ridotta a teatro di degrado sociale, di violenza e umiliazione. Non ci stiamo a fare della nostra Corigliano un bordello a cielo aperto. Ecco perché chiediamo una risposta ferma da parte della massima autorità locale in materia di sicurezza, ossia il Sindaco.
Al Primo Cittadino chiediamo, intanto, di prorogare l’Ordinanza Comunale n. 13 promulgata in data 22 gennaio 2014 (“Ordinanza contingibile ed urgente per prevenire ed eliminare gravi pericoli e comportamenti che minacciano la sicurezza urbana, la circolazione stradale, l’igiene e l’incolumità pubblica ed offendono la pubblica decenza”). Tale provvedimento, infatti, è rimasto in vigore fino al 31 dicembre del 2014; urge quindi rinnovarlo perché, come già sperimentato con analoghe decisioni dalla precedente Amministrazione Comunale nonché dalle Gestioni Commissariali, si ritiene un utile deterrente nella lotta alla prostituzione. Altresì chiediamo al Sindaco di farsi interprete del disagio sociale in crescente misura, avviando un’incisiva azione di contrasto nei confronti di tale deprecabile fenomeno, iniziando magari con l’indizione di un tavolo di confronto aperto su questa problematica.
Corigliano Calabro, 9 febbraio 2015