Nel polverone giudiziario sollevato dal vigile Piraino era finita l’intera giunta dell’ex sindaco Giovanni Battista Genova
Quel concorso era pulito. E’ quanto emerso in esito ad un processo celebratosi e conclusosi giovedì scorso dinanzi al collegio penale del Tribunale di Castrovillari (Presidente: Loredana De Franco, giudici a latere Angelo Zizzari e Luca Colitta), che ha messo la parola “fine” in calce all’appendice giudiziaria del concorso interno per cinque posti d’ufficiale di polizia municipale indetto il 30 dicembre del 2003 dall’amministrazione comunale di Corigliano Calabro al tempo retta dal sindaco Giovanni Battista Genova.
I giudici di Castrovillari hanno infatti assolto l’ex segretario comunale Michele Viceconte, l’allora vicesindaco della città, Italo Le Pera, e l’attuale funzionario comunale Maria Teresa Iannini.
I tre erano tutti imputati per il reato d’abuso d’ufficio.
I giudici hanno accolto in pratica le tesi difensive sostenute dai legali degl’imputati, gli avvocati Pierpaolo Cassiano e Salvatore Sisca.
La vicenda giudiziaria relativa al concorso era scaturita da una serie di denunce che erano state presentate da parte dell’attuale agente di polizia municipale Vincenzo Piraino.
Quest’ultimo, assistito dall’avvocato Pasquale Di Iacovo, s’era costituito in giudizio contro gl’imputati quale parte civile, con una richiesta di risarcimento danni pari ad oltre 300mila euro.
Piraino, infatti, in merito al concorso cui aveva partecipato senza però risultare vincitore, aveva dapprima adìto il Tribunale amministrativo regionale, i cui giudici avevano rigettato il ricorso. Lo stesso, successivamente, aveva impugnato la decisione del Tar presso il Consiglio di Stato, che aveva confermato la sentenza emessa da parte dei giudici amministrativi di primo grado.
La regolarità di quel concorso è stata quindi esaminata tanto dalla giustizia amministrativa quanto da quella penale.
I magistrati inquirenti dell’ex Procura di Rossano avevano richiesto per ben due volte l’archiviazione del procedimento penale a carico di Viceconte, Le Pera e Iannini, richieste che non riscontrarono alcun accoglimento da parte dei giudici per le indagini preliminari, Federica Colucci prima e Margherita Letizia Benigno in seguito.
Entrambi i Gip avevano di fatto disposto indagini suppletive e successivamente il rinvio a giudizio coattivo a carico degl’indagati.
Gli avvocati Cassiano e Sisca hanno espresso soddisfazione per l’assoluzione dei loro assistiti.
Su quel concorso, nelle maglie della giustizia era in un primo momento finita quasi per intero l’allora giunta comunale guidata dal sindaco Giovanni Battista Genova.
Ma l’ex primo cittadino e la sua squadra ne uscirono ben presto. {jcomments off}