Spenti i riflettori dei media sullo sbarco dei profughi siriani nel porto di Corigliano, ecco che il collega, Emilio Panio, di Sibari Tv, una tv del web che nel recente passato ha denunciato tanti misfatti che si consumano nella piana, tira fuori una vergogna che volutamente in molti non vogliamo vedere, ma che, purtroppo, è li a frustarci a sangue la coscienza. Panio si “arma” di telecamera si reca in località Boscarello, ad un tiro di schioppo dalla frazione Schiavonea, e filma la vergogna e la disperazione che Corigliano vede, ma che chi di dovere preferisce ignorare,
molto probabilmente perché li nei pressi del casino De Rosis, France 3 e Rainews non andranno mai, ma un collega sensibile e coraggioso come Emilio Panio si. Le immagini parlano in maniera eloquente, li in quella zona proprio a poche centinaia di metri dal centro abitato sorge una vera e propria baraccopoli tirata su con mezzi di fortuna. Si tratta di una cinquantina di baracche costruire con canne, legname vario, ma soprattutto sacchi di plastica e cartone. In queste baracche “vivono”, si fa per dire, almeno due persone, e quindi i disperati che si aggirano in cotanto squallore, sporcizia e condizioni igienico-sanitarie che è facile immaginare, sono un centinaio. Questi disperati si lavano riscaldando l’acqua che prendono dal canale che scorre nei pressi, senza badare il grado di pericolosità della stessa, oppure la prendono presso la stazione di servizio che si trova nei pressi. Il casino De Rosis, una vecchia e monumentale costruzione che il comune voleva acquistare e che si trova in un preoccupante stato di abbandono ormai da decenni, viene sfruttato da questi disperati per i bisogni corporali. Cercano di riscaldarsi bruciando la corteccia degli alberi della vicina lottizzazione. Eppure questa povera gente ha le carte in regola, cioè non sono clandestini, infatti raccontano che prima di arrivare qui alla ricerca di sperata di un lavoro, che molte volte non trovano, sono stati a Foggia, e finita la campagna agrumaria andranno in Sicilia. Ovviamente, ma non poteva essere diversamente, sono pagati in nero, fanno la spesa presso un discount del posto quanto possono e si rivolgono al bus di Emergency per l’assistenza medica e non solo. La Cgil ha promesso coperte che dovrebbe raccogliere in questi giorni e di questa vicenda ha informato nei giorni scorsi, non solo il comune, ma anche il prefetto Tomao. Ed in una lettera inviata a quest’ultimo l’organizzazione sindacale faceva presente che “con riferimento all’incontro tenutosi presso codesta prefettura in data 9 dicembre 2014 alla presenza del prefetto sulla questione inerente i lavoratori agricoli migranti che vivono in situazioni drammatiche in una tendopoli alle periferie di Schiavonea di Corigliano, stigmatizziamo la totale insensibilità dell’amministrazione comunale a voler affrontare la questione che rischia di trasformarsi in vera e propria emergenza sociale e sanitaria. Più volte sollecitata dalla scrivente organizzazione – puntualizza ancora la Cgil – l’Amministrazione comunale non ha inteso ne ascoltare ne ricercare congiuntamente adeguate soluzioni, nonostante sul tavolo sono state fatte delle proposte ribadite in seguito al successivo incontro presso la sede Comunale con la presenza della Flai-Cgil. Riteniamo dovervi richiedere un nuovo urgente incontro presso la prefettura, alla presenza questa volta del sindaco Geraci che sulla questione, pur nella sua gravità e delicatezza, non ha inteso assumere nessuna iniziativa di carattere sociale”.
Giacinto De Pasquale