Voglio ringraziare, pubblicamente, tutti quelli che, in vario modo, hanno ritenuto degne di qualche interesse le mie modeste osservazioni sull’Acquanova. In particolare ringrazio quell’utente che ha espresso così belle lodi sulla mia persona. Confesso che, nonostante la mia non più giovane età, certi complimenti, certamente poco meritati, mi fanno ancora arrossire, essendo notoriamente un soggetto schivo.
Vorrei, però, qui precisare, per chi non lo avesse colto, anche se a me pareva ovvio, che le mie osservazioni non erano frutto di un analisi sociologica, né tantomeno politica ed ancor meno urbanistica. Non che questi aspetti della questione non mi interessino, ma perché credo che tanti altri meglio di me potrebbero essere, nel merito, più efficaci nei giudizi. Ascolto sempre tutti, e con interesse, poiché credo che dal confronto civile possano nascere le idee giuste e le soluzioni ai problemi.
Qualcuno si è chiesto, allora, che senso avessero le cose da me dette ed ha concluso che erano sterili, inutili e magari dannose, perché non davano contro ai referenti della politica nostrana.
Io, ripeto, credevo fosse palese che quanto ho scritto era semplicemente il frutto di una botta di nostalgia (anche per la giovane età ormai perduta), scaturita probabilmente dalla recente visione, l’ennesima, del bel film, di Tornatore, Nuovo cinema Paradiso. Lì si assiste a cambiamenti del modo di vivere che ci ricordano anche i nostri. Opera struggente, di valore storico e sociale, pur non avendo affrontato nessun tipo di analisi, nè suggerito soluzioni politiche.
I ricordi si sono affollati nella mia mente, casuali ed incompleti.
Del resto, non sono nuovo a queste esternazioni, come ben sanno quelli che seguono la mia attivià teatrale, dove, da anni, inseguo la rappresentazione del recente passato, per la trasmissione della lingua (certo quella che conosco io), dei nostri usi e costumi e quant’altro attiene al nostro modo di vivere, anche se con risultati ovviamente opinabili.
Dispiace solo se ho dato l’impressione di rassegnazione. Vi assicuro che non è così. Sono ancora attivo nell’ambito teatrale e disponibile per ogni iniziativa che si voglia intraprendere. Credo infatti che una rinascita della nostra città, che non è solo centro storico, ma tante importanti realtà, non può passare solo attraverso scelte politiche più o meno oculate. Certo quelle sono necessarie ed ineludibili. Però penso che ognuno debba fare la sua parte, con contributi di idee, di scelte, ed anche solo di partecipazioni a sostegno di chi si sforza di operare. Non sempre ciò avviene, anzi troppo spesso ci capita di criticare l’operato degli altri, magari solo per partito preso e non rimettendoci nulla di personale.
Alla luce di quanto detto, allora, credo che, nel mio caso, come in quello dei tanti amici e conoscenti, con i quali ho modo di confrontarmi, si tratti più di frustrazione per non sapere che fare che non di vera rassegnazione.
Aver comunque aperto un piccolo confronto mi fa alquanto piacere. Spero che si possa continuare, in modo più esteso, civilmente, anche in futuro, senza pregiudizi, utilizzando magari l’entusiasmo dei più giovani e l’esperienza dei più anziani, perchè tutti serviamo alla causa.
Per ciò che riguarda l’anonimato, rispettabile se ben utilizzato, come nel nostro caso, vorrei rispondere all’utente Mario, mi permetterà la battuta di alleggerimento, che io, puerilmente, faccio parte di quella categoria di persone abituata a parlare guardando in faccia le persone, non fosse per altro, che per deformazione professionale. Saluto tutti cordialmente e vi auguro un felice anno nuovo.
Pinuccio Pellegrino