La “mappa” è ampia sull’intero vasto territorio. E per Schiavonea l’amministrazione s’è affidata a un accademico
In caso di precipitazioni sono numerose le zone a rischio allagamento lungo i dodici chilometri del litorale di Corigliano Calabro, in particolare nei tratti in cui sfociano a mare alcuni torrenti intasati da rifiuti ingombranti e materiali di risulta edilizi che vi vengono perennemente ed illegalmente scaricati.
Per evitare gli scempi che si sono registrati negli ultimi anni sarebbe opportuno effettuare una complessiva operazione di monitoraggio ed intervenire ancor prima che si verifichino piogge e temporali. Una delle zone particolarmente sensibili è quella di contrada Salice, soggetta ad incontrollati straripamenti degli argini del torrente San Mauro, le cui acque d’inverno spesso hanno letteralmente invaso numerose case e villette, diverse delle quali abitate tutto l’anno e con i residenti costretti ad allertare i pompieri quando il vicino torrente s’ingrossa e rischia di straripare e d’invadere le poche strade di collegamento interno della contrada a volte insinuandosi addirittura nelle case.
Con la pioggia battente qualsiasi sforzo che venga compiuto dai pompieri spesso può risultare vano. I residenti della contrada Salice sollecitano le autorità competenti a fare in modo che si possano prevenire situazioni che durante le piogge si ripetono ogni anno. Persino la popolosa frazione marina di Schiavonea non è immune dagli allagamenti invernali, anzi.
Dopo le tempeste di pioggia, infatti, qui s’è costretti a registrare gli ormai storici disagi alla viabilità nella zona del lungomare, con tratti completamente allagati e non percorribili per il mancato deflusso delle acque.
Qualche giorno fa l’amministrazione comunale ha affidato al professor Giancarlo Principato, docente di costruzioni idrauliche, marittime e idrologia all’Università della Calabria, l’incarico di redigere uno studio di fattibilità per la risoluzione dei problemi idraulici persistenti sul lungomare cittadino, con l’obiettivo d’individuare soluzioni idonee per migliorare la funzionalità della rete esistente e per la sua definitiva sistemazione tale da impedire il continuo ripetersi d’allagamenti e per la mitigazione del rischio.
L’investimento stimato è di circa quattro milioni di euro, per il cui finanziamento l’amministrazione sui sta già attivando presso i ministeri competenti. Dal mare ad alcune zone più interne la situazione non cambia.
Oltre ad eventuali danni alle cose e alle persone bisogna infatti anche scongiurare i possibili scempi da dissesto idrogeologico che possono interessare le colture agrumicole, come già verificatosi negli anni scorsi in diverse zone del territorio con la perdita del prodotto e fortissime perdite economiche per i produttori.