Il Natale: quello delle immaginette e dei libri illustrati, quello della chiesa affollata e delle strade colorate, quello dell’albero e del presepe, con tanti buoni odori e con la famigliola raccolta. Sempre allo stesso modo, dolce nell’attesa, gioioso nello scorrere, malinconico, poi, quando bisogna pur dire: ‘è passato’.
L’ho sempre annotato, in una letterina ai genitori, e, da adulto, in un pensierino a familiari ed amici. Oggi, lo ritrovo così, in una botteguccia, dove c’è tutto e di più: il pennello da barba, il filo da ricamo, il quaderno, il giornale e un profumo d’altri tempi. Qui dentro si sta bene. E com’è bella la vetrinetta! Piccola, piccola, ravvivata da una lucina fioca. Ci sono i Re Magi. Quanti viaggi ho fatto coi Re Magi in paesi incantati, sotto i raggi delle stelle. Viaggi lunghi, che terminavano all’alba, dinanzi alla capanna del Bambino Gesù, nella mia bella Corigliano.