Per mia cultura personale, sono convinto che le cose vanno fatte sulla base di esigenze reali del momento. Mi spiego, se uno è perso nel deserto e sta morendo di sete , se qualcuno gli da dei diamanti non gli fa un bel favore, come sappiamo tutti, la ricchezza non si porta all’ altro mondo, mentre se gli arriva una bella tanica di acqua fresca, il nostro disperso, diventa l’ uomo più felice del mondo. Il centro storico di Corigliano è disperso nel deserto del menefreghismo e del pressapochismo,
avrebbe bisogno di idee e programmi che ne favorissero la rinascita, gli si da una piazza agghindata, che ne stravolge la storia e non crea una sola possibilità affinché il paese risorga. Lo dimostra la foto del taglio del nastro, oltre alle autorità presenti, c’era il deserto. Almeno le autorità, avrebbero potuto portarsi dietro i familiari, giusto per far vedere che c’erano delle presenze. I centri storici abbandonati, in Italia e nella stessa Europa sono tanti, ma si legge e si hanno notizie di varie amministrazioni che progettano nuove iniziative per rendere popolato il centro storico. Oramai il livello politico nostrano è ridotto a pura immagine, solo apparenza, forse perché è la via più facile e non richiede sforzi intellettivi e culturali. Ho letto di paesi, per esempio, con sindaci e amministratori seri, che hanno espropriato interi quartieri abbandonati e poi li hanno venduti ai cittadini, senza casa, ad un euro, con l’ impegno a ristrutturare le case rispettando il piano regolatore in vigore. Gli espropriati felici di togliersi un rudere su cui pagano le tasse , i senza casa felici di avere un tetto con pochi soldi e i comuni felici di avere ripopolati quartieri disabitati e di incassare le tasse, senza obiezioni, dalle case ristrutturate. E’ del tutto evidente che per fare una cosa del genere occorrono gente che sa di cosa si parla, che voglia bene al proprio paese e che onora lo stipendio con cui viene retribuito. Queste condizioni si riscontrano nei nostri amministratori? Gli ultimi interventi fatti e anche quelli vecchi, secondo il mio modesto avviso, hanno solo avuto l’ effetto di sperperare danaro pubblico, danaro nostro, espropriato alla fonte di chi ha uno stipendio e poi buttato in fantomatiche dune o marmi in piazze deserte.
Un amministratore che spende danaro pubblico dovrebbe avere molte più attenzioni di quando spende il proprio, dovrebbe farsi sempre la domanda se la spesa che sta intraprendendo sia veramente utile alla collettività , dovrebbe avere un ufficio di vetro dove i cittadini possono controllare che le spese sostenute abbiano un riscontro nella realizzazione dell’ opera. A tutt’oggi non credo che si sappia quanto ci sia costato una restaurazione “monstre” dell’ acquanova, quanto ha speso il comune per fare i “castelli di sabbia” sulla spiaggia e se si hanno altri progetti del genere da realizzare. Sarebbe cosa buona e giusta se per le prossime realizzazioni, l’ amministrazione comunale facesse un pubblico dibattito con i cittadini sulla necessità dell’ opera da realizzare.
Certamente le logiche per cui si arriva a concepire una cosa del genere mi sfuggono, ma c’è qualcuno che sia in grado di spiegarceli, senza frasi fatte e posizioni politiche da difendere?
L’ Italia rischia di non risorgere più, sono tanti i rivoli e le viuzze in cui le risorse umane, intellettive ed economiche si disperdono, se non si procede a correzioni immediate, ponderate e sostanziose penso che per noi e soprattutto per i nostri figli non ci sia futuro nella nostra terra. La politica potrebbe e dovrebbe avere un ruolo fondamentale ma occorre cambiare totalmente il modo di ragionare. Anche chi si sente intoccabile dovrebbe porsi questo problema, perché se si cade nel baratro, ci caschiamo tutti e nel baratro le ricchezze e gli appoggi non servono.