L’instabilità politica e le continue sconfitte del PD e della sinistra locale sono diventate un alibi e un passatempo per i cosiddetti politici di razza, per i simpatizzanti ed iscritti di lusso che compongono i partiti ad essa legati, vuoi anche perchè tronfi in un tripudio di arroganza e intolleranza permanente.
Della immobilità politica i soliti nomi hanno fatto della sinistra un affare personale, a questi è da includere la lunga schiera dei sapientoni, bravi a criticare, ad ergersi a moralisti ed intolleranti alla critica anche se questa è quasi sempre costruttiva, sono fatti così, presuntuosi, arroganti nonostante le continue batoste. Confondono la dottrina morale con il piacere personale, i loro affari, il loro modo di essere prevalgono sulla ragione, dimenticano volentieri che se sono quelli che sono lo debbono al partito/i ed al consenso che viene da quei tanti ingenui che credono ancora nella bontà delle loro azioni, oggi, fare buona politica è utopia rispetto alle tante ruberie che avvengono. Farebbero meglio ad imparare che la coscienza personale non è in vendita né subordinata a nessuno. In quanto alle soluzioni tardano ad arrivare, anzi il peggio deve ancora avvenire perché all’orizzonte non si intravedono persone capaci a disperdere il vecchio e dare speranze ad un territorio martoriato dal loro agire e dalle tante occasioni mancate, vantiamo il record delle negatività, non ci facciamo mancare niente, viviamo giorno per giorno le loro inadempienze, una tragicomica commedia anche se qualcuno a parole intenderebbe risarcire il territorio per gli affronti subiti. Si vive in un comune dove riparare una buca, liberare le strade da cumuli di spazzatura, prendersi cura dei tanti cani randagi e malati diventa un evento straordinario, in compenso riesce meglio, più facile e normale alla politica caricare sulle spalle delle famiglie una pressione fiscale ingiusta e tutta da verificare, basterebbe recarsi un giorno in comune o alla s.o.g.e.t. per accorgersi che in questo settore, malgrado la buona volontà degli operatori regna tanta confusione molte volte per dati non aggiornati e non corrispondenti alla realtà odierna. D’altra parte il comune, vuoi per la carenza di fondi e la poco esperienza dei tanti stenta ad investire in servizi essenziali come: asili nido pubblici, centri di cultura ed aggregazioni, di iniziative atte a liberare il borgo antico dal degrado imperante non se ne parla, si discute poco e solo a parole del come ripristinarne la sicurezza, non c’è interesse programmatico né della politica, né delle istituzioni “Prefetto, Questore, Forze dell’ordine sempre più spoglie di mezzi e di compiti precisi, non interessa a nessuno affrontare seriamente il problema immigrazione e sicurezza, gli effetti collaterali quasi tutti negativi di questo fenomeno li viviamo giornalmente sulla nostra pelle, specialmente gli anziani e chi sta solo “centro storico e frazioni”costretti a chiudersi in casa anche in pieno giorno per paura di essere rapinati e malmenati come succede spesso. Non fa più notizia sapere che si viene molestato”donne” e rapinato durante la sosta ad un semaforo dove molte volte, bene che ti vada ti vedi puntare un’arma addosso. Il fatto raccapricciante è che la politica, i partiti della opposizione non hanno interesse ad intraprendere il processo della discontinuità anche perché ne va della loro esistenza politica, non danno impulso, sprono al governo della città, non hanno interesse a programmare qualcosa di buono che dia fiducia al cittadino, tipo: recupero del patrimonio storico che abbiamo e del come farlo fruttare dal punto di vista turistico, iniziative a favore dell’agricoltura minuta assoggettata ed ostaggio de cartello dei più forti, iniziative innovative in questo settore che prendono le distanze da tutte quelle scelte affaristiche, clientelari ed assistenziali attuate fino adesso e che non hanno nemmeno sfiorato i problemi reali, del come fare fruttare il patrimonio immobiliare del comune compreso”terreni”che ad oggi è una rendita improduttiva per le casse comunali, un capillare controllo ed aggiornamento del reale patrimonio immobiliare del privato cittadino, aggiornamento del catasto al fine di mettere ordine e fare emergere quella fetta di evasione che la fa franca a dispetto dei tanti iper spremuti”Pagare tutti per pagare meno”, iniziative al fine di internalizzare con contratti a termine progetti, lavoratori/trici ed operatori addetti all’assistenza domiciliare agli anziani, ai disabili ed all’inserimento degli immigrati regolari, in questo modo si garantirebbero così i lavoratori da EVENTUALI sfruttamenti qualora vi siano da parte di cooperative ed associazioni. La politica è rea di avere fatto fare enormi passi indietro alla città più di quanto ne abbia fatto e ne faccia l’anarchia di noi Coriglianesi compresi. Diffidare dai falsi miti edonistici da sempre impegnati in un eterno dibattito archeologico, determinando il vuoto attorno alla politica, non sono idonei a dare vita, una riscossa, una identità, una reputazione alla sinistra, nel tempo hanno costruito nei fatti muri ideologici e materiali a dispregio della democrazia, del confronto, e della morale, con questa apatia come si fa a lottare contro il virus dell’empietà?
Ad avvalorare le nostre ragioni forse con il senno del poi, ha ragione l’avv. Giovanni Zagarese candidato alle ultime regionali col PD quando sostiene che una profonda riflessione debba riguardare i “DEM”in quanto incapaci di rinnovarsi e di guardare al futuro, attuando metodi diversi, tali da allentare l’idea di avvicinarsi alla politica per meri interessi personali, ha ragione quando afferma che alle regionali sono state messe in campo pratiche indegne che hanno alimentato divisioni e che infangano il partito, lo rendono sporco, affarista e speculativo, facendo si che si consumasse un atto di pura viltà contrabbandata per interessi di basso profilo, cambiali in bianco che SPERIAMO NON ESITERA’ a denunciare come sostiene al momento dell’incasso per un fatto di coerenza, di dignità, di rispetto nei confronti del partito di cui si è candidato.
Per il movimento centro storico: Un progetto per non morire. Luzzi Giorgio.