Si tratta di mobili ed immobili per un milione di euro: l’uomo dal 2009 è detenuto al 41-bis.
La sezione misure di prevenzione del Tribunale di Sorveglianza di Cosenza ha disposto un nuovo sequestro per i beni del presunto capo ‘ndrina di Corigliano Calabro, Maurizio Barilari di 45 anni, già condannato in primo grado e in appello nell’ambito di due maxiprocessi di ‘ndrangheta – “Santa Tecla” e “Timpone Rosso” – rispettivamente a 19 anni e sei mesi e 27 anni e sei mesi di reclusione.
Si tratta di beni mobili ed immobili per il valore di circa un milione di euro tra cui una lussuosa villa, due auto e vari rapporti bancari e postali.
I sigilli giudiziari sono stati apposti nella tarda mattinata di ieri da parte dei finanzieri del Gico (Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata) di Catanzaro i quali hanno eseguito il provvedimento emesso dalla magistratura cosentina su richiesta del capo della procura distrettuale antimafia di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo.
Maurizio Barilari è attualmente recluso in regime di 41-bis nel carcere Le Costarelle de L’Aquila (proprio di recente è stato trasferito dal penitenziario di Parma su disposizione del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando).
Il presunto capo della ‘ndrina coriglianese – sottoposta, per come evidenziato dalle sentenze, al “locale” di Cassano Jonio sotto il direttorio del cosiddetto “clan degli Zingari” – è ristretto al carcere duro sin dal luglio del 2009 quando venne arrestato nell’ambito della maxioperazione di polizia giudiziaria “Timpone Rosso” condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro proprio contro la potente consorteria criminale degli Zingari di Cassano Jonio e delle sue ramificazioni tentacolari nel resto della Sibaritide.