Forse non sono stato molto chiaro, scrivendo quello che hai letto, esimio arch. Saccoliti, non volevo, in alcun modo, difendere questa classe politica, qualunque essa sia. Destra sinistra o centro, resta una classe politica inadeguata, rozza e ignorante, ( sono giudizi che mi permettono di evitare la querela per offese, ma tutte e due sappiamo che potremmo andare giù con termini ben più pesanti).
Il mio intervento era riferito a chi la politica la subisce, a chi con questa politica ci deve fare i conti giorno per giorno, e giorno per giorno rimane fottuto e deriso. Lei sa meglio di me che le grandi cose, non sono altro che un insieme di piccole cose, la più bella cattedrale del mondo, non è altro che un insieme di piccoli ciottoli distribuiti con armonia. Il comportamento civile di un paese non è altro che un comportamento civile di ogni singolo abitante di quel paese. Detto questo, so che c’è una società infetta, corrotta e violenta, il paese che genere di anticorpi ha messo in campo? Gli intellettuali, la borghesia illuminata come affronta questo problema? Quello che lamentavo io è il fatto che non esiste una presenza critica che cerca di coinvolgere altre persone, ognuno vive singolarmente il proprio disagio e poi quando raggiunge il ” troppo pieno” sbotta e scrive un articolo sul blog. E’ evidente che in queste condizioni l’ armonizzazione civile del paese non avverrà mai.
L’Acqua Nova, ridotta in quello schifo, è stata una pugnalata alla schiena anche per me, quella piazza è stata il cuore pulsante di un paese attivo e produttivo, è stato il polmone vitale della vita politica sociale e ricreativa, di tutti noi. Ammazzarla, umiliarla e renderla ridicola è un peccato mortale grave e imperdonabile. In quella piazza si sono concluse migliaia di transazioni commerciali, tanti assunzioni e licenziamenti, vi si sono svolte infinite discussioni politiche e anche un infinito cazzeggio ricreativo ( tutte le cantine a portata di mano e con una cartata di “pastelle” due lupini e “na capa i finuocchi” si faceva notte). In quella piazza, strapiena, sono venuti esponenti politici di primo piano a livello nazionale, personalmente ricordo una piazza piena oltre l’ inverosimile per un comizio di Pietro Ingrao, piena anche per i comizi di Fanfani e Almirante. Mi ricordo la festa di popolo, quando per la prima volta, il PCI vinse le elezioni con il compianto e mai dimenticato Gabriele Meligeni. Di tutto questo, possibile che non se ne fotte nessuno? Possibile che se non c’è un tornaconto immediato e materiale, la gente di Corigliano non muove una virgola? Se è cosi, non ci salva nessuno, non abbiamo futuro. Questo è un paese morto, perché manca lo spirito vitale della difesa della dignità, della morale e della nostra storia. Se invece non è così bisogna che emerga una nuova linfa vitale che educhi alla civiltà questo paese, che i padri diano spazio e incoraggiamento ai figli perché trasformino questo paese. Il mondo brutto, sporco e cattivo è sempre esistito, ma parimenti, è sempre esistito chi si è adoperato nel tentativo di modificarlo. Chi a Corigliano ha voglia di un paese nuovo, civile e laborioso deve venire fuori e mettersi insieme per realizzarlo. Miracoli non se ne fanno, ognuno di noi contribuisce a crearsi il proprio futuro e quello del proprio paese.
Vede Arch. Saccoliti, lei ha evidenziato la ferita mortale della nostra storica piazza, ma come lei sa meglio di me e di moltissime altre persone, il territorio della piana di Sibari sta subendo ferite ugualmente cruente e mortali con la devastazione di intere aree agricole trasformate in case abusive, orrendi magazzini e inutili stradelli e spiazzi cementificati. Questo modo di operare, che come lei sa, porta ai disastri idrogeologici di cui tanti parlano i telegiornali, l’ associazione degli ingegneri, degli architetti dei geologici, ha preso una posizione in maniera collettiva? Non credo, perché son convinto che di fronte ad una parcella dignitosa, un qualsiasi ingegnere, architetto o geologo si convincerà immediatamente che un altro pezzo di terreno agricolo possa essere sacrificato al dio cemento. (è il solito discorso dell’ insieme di piccole cose che insieme si trasformano in una grande cosa). Mi creda, architetto, ogni paese esprime in maniera lampante la propria classe politica, se la nostra è rozza ignorante e affaristica è perché anche gli elettori sono così. Chi non si sente in questo modo o se ne va o se rimane è disposto a pagare il prezzo del distinguersi.
Cordiali saluti
Mario