I «provvedimenti urgenti» annunciati dal sindaco Geraci non si sono visti ma da Palazzo Garopoli si guarda di sbieco il palazzetto di contrada Bonifacio
Aveva annunciato «provvedimenti urgenti» il sindaco di Corigliano Calabro, Giuseppe Geraci, dopo le notizie sul “mercoledì furioso” d’un paio di settimane fa tra due vigilesse al cospetto del comandante della Polizia Municipale, il maggiore Luigi Greco.
Purtuttavia, a quell’annuncio non è seguito alcun tipo di provvedimento che riguardi la Polizia municipale da parte dello stesso primo cittadino.
Nessuna seduta di Giunta straordinaria per quel «fatto gravissimo che sicuramente cela ben altre responsabilità», così come aveva severamente commentato Geraci sulle colonne del Garantista.
In città e soprattutto nell’organico del corpo di Polizia municipale chi s’aspettava la “rivoluzione” è rimasto quindi “deluso”.
I corridoi della sede municipale di Palazzo Garopoli però “parlano”, o quantomeno “mormorano”.
E “sussurrano” di palesi insofferenze che si registrerebbero da mesi ormai tra l’amministrazione comunale retta dal sindaco Geraci e dalla sua maggioranza in Consiglio comunale, ed il Comando della Polizia municipale nelle mani del maggiore Luigi Greco.
“Voci” ufficialmente smentite tanto dal primo cittadino quanto dal primo vigile coriglianesi.
Le stesse “voci” accreditano il “fattaccio” tra le due vigilesse (nelle ultime ore sarebbero scattate pure le relative querele in merito) a una gestione del Comando che avrebbe creato nervosismi e frizioni all’interno del Corpo e nei rapporti con l’amministrazione comunale.
E per questa ragione, secondo i beninformati, il sindaco Geraci avrebbe incaricato uno dei suoi fedelissimi di “studiare le carte” per trovare un modo “indolore” per il Comune finalizzato alla sostituzione del comandante Greco al vertice della Polizia municipale.
La storia sembrerebbe quindi destinata a ripetersi.
Già, perché negli anni Novanta, da sindaco, fu proprio Geraci a dare il “benservito” all’allora comandante del Corpo, Salvatore Catalano.
Un atto che però non fu per nulla indolore per il Comune, che in un dispendiosissimo contenzioso legale ne uscì con le “ossa rotte” e la “cassa magra”.
E il maggiore Luigi Greco, vincitore di concorso, non appare affatto arrendevole di fronte ad eventuali decisioni “estromissive” nei suoi confronti da parte dell’amministrazione comunale.
Con un sindaco che potrebbe decidere di rimuoverlo dalla prima poltrona del palazzetto di contrada Bonifacio e di destinarlo ad altro incarico a Palazzo Garopoli.
In fondo tra quei corridoi insistono che Greco ha vinto il concorso per “Funzionario amministrativo contabile e/o Comandante di Polizia municipale”…{jcomments off}