Ci si avviava presto alla politica, secondo un costume abbastanza diffuso. Il giovanile propendere alla contrapposizione, la percezione forte degli ideali, il desiderio di stare accanto ad uomini, che dei partiti e delle istituzioni avevano il governo, naturalmente ci chiamavano alla piazza dei comizi affollati, alle sezioni roventi del fuoco della passione,
infine, alla scarna sala municipale, maleodorante di fumo, eppure di fascino adorna. Anch’io mi avviai presto alla politica e d’essa conobbi gli slanci e le cadute. Poi, venne la tempesta, rapida, impetuosa, e tutto travolse. Alcuni salirono sulla prima scialuppa, tra istrioni e figurine, altri rimasero naufraghi ed ancora cercano un approdo. Il vissuto e la speranza tengon desti i cuori di questi naufraghi e li persuadono a resistere. Resistono, perché hanno forza ed orgoglio, ma l’acqua è sempre più putrida.